Bambine a rischio violenza e pedopornografia

Bambine a rischio violenza e pedopornografia

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«Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini». Con questa frase del teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer, ricordata dal presidente del Senato Pietro Grasso, si è aperta ieri la V edizione della campagna «Indifesa» di Terre des hommes, associazione internazionale che sostiene l’infanzia in difficoltà. Un’iniziativa nata per accendere i riflettori sulla condizione delle donne e dei diritti a loro negati, con la presentazione di un dossier sull’argomento, alla vigilia della Quinta Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze. Se infatti i minori sono ovunque vittime di abusi, questa realtà è ancora più drammatica per le bambine, doppiamente penalizzate e più esposte alla violenza.
I dati presentati nel dossier di Terre des hommes delineano le dimensioni di un’emergenza sociale gravissima. Nel 2015 in Italia sono stati 5080 i minori ad aver subito reati di violenza, con un incremento del 3% rispetto al 2011. E con una netta prevalenza femminile: il 60% delle vittime sono ragazze, che sono l’87% delle vittime di violenza sessuale e il 91% dei minori entrati nel giro della pornografia minorile.

Proprio la pornografia minorile presenta l’aumento più drammatico, del 543%, ed è uno dei settori di sfruttamento con la più ampia richiesta sul mercato. «I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni e richiede l’impegno di tutti, perché i ragazzi crescano con una visione sana delle relazioni di coppia, nel rispetto dell’altro», spiega Raffaele Salinari, presidente di Tdh Italia. Tra i nemici più feroci delle bambine e ragazze ci sono infatti i loro coetanei: 817 sono i ragazzi condannati per violenze sessuali. «Molti di loro considerano l’altro, specie se è una donna, non come un essere umano con cui entrare in relazione, ma come un oggetto da utilizzare», sottolinea Salinari. «Per molti adolescenti la violenza è la prima risposta ai conflitti della loro età».

Ad aggravare la situazione c’è il web, percepito dal 60% dei ragazzi come un mondo solo virtuale, pur essendo invece un luogo fin troppo reale , dove fenomeni come il cyberbullismo hanno spesso conseguenze tragiche.
Se la violenza colpisce ancora troppe bambine in Italia, è il rischio più frequente, se non inevitabile, a cui sono esposte le ragazze in situazioni di miseria e di guerra. Matrimoni forzati e precoci, mutilazioni genitali, sfruttamento lavorativo e sessuale: a queste violenze sono condannate moltissime donne, prive della possibilità di studiare, crearsi un’autonomia e scegliere della propria vita.

In Paesi in guerra, migliaia di ragazze sono ridotte a schiave sessuali dei combattenti, come accade in Iraq e Siria alle donne considerate «prede di guerra» dai miliziani dell’Isis, o in Nigeria dalle milizie di Boko Haram. E tra le donne migranti che arrivano in Europa, quasi tutte hanno subito abusi sessuali durante il tragitto e necessitano di un aiuto psicologico. A tutte queste donne Terre des Hommes cerca di dare un aiuto con i suoi progetti e oggi, in occasione della Giornata Mondiale delle bambine del’Onu, ricorda questa battaglia chiedendo a tutti di indossare l’arancione, colore simbolo di questa iniziativa, «perché rappresenta la parità di genere», e postando su facebook una frase con l’hashtag #orangerevolution.

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