Parigi: torna l’incubo terrorismo

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Presidenziali. Fillon sempre più in difficoltà, i suoi lo abbandonano

PARIGI. Un uomo, un egiziano, ha aggredito ieri alle 9,50 con un machete un militare dell’operazione Sentinelle, in pattuglia al Carrousel du Louvre, il centro commerciale da cui è possibile accedere al museo, gridando “Allah Akbar”. Il soldato è stato leggermente ferito alla testa. I militari hanno cercato di fermare l’attentatore, senza riuscirvi e un collega ha risposto, sparando 5 pallottole. L’uomo è rimasto gravemente ferito all’addome. Non ci sono vittime tra le persone presenti nel centro commerciale. L’uomo aveva uno zaino, ma non sono stati trovati esplosivi. C’è stato un fermo, ma non sembra che ci fossero dei complici. Al Louvre c’era un migliaio di visitatori, che sono stati trattenuti e poi fatti uscire a piccoli gruppi. Il museo è stato chiuso, riaprirà solo oggi. La rue de Rivoli è rimasta bloccata per circa 2 ore, la stazione del métro Palais Royal (linee 1 e 7) è stata chiusa. L’attacco è avvenuto vicino alla porta di entrata e allo scalone che porta al Carrousel, prima dei controlli all’entrata del Louvre.

Il primo ministro, Bernard Cazeneuve, ha affermato che si tratta “visibilmente di un attacco a carattere terroristico”. François Hollande, dalla Valletta, ha confermato che “non ci sono dubbi che sia un attacco terroristico”. 7mila militari partecipano all’operazione Sentinelle, nel quadro dello stato d’emergenza in vigore dall’attentato del Bataclan.

E’ stato scelto un luogo simbolico. Donald Trump, con la solita grazia, in un tweet ha affermato che “la Francia ha i nervi a fior di pelle”. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che si è recata subito sul posto come vari ministri, ha cercato di difendere la capitale, che ha subito un calo del turismo dopo gli attentati del 2015: “la sfida riguarda tutte le grandi città del mondo, nessuna sfugge”.

L’attacco arriva in piena campagna elettorale per le presidenziali. Era già successo nel 2012, a marzo, durante la campagna che ha poi portato Hollande alla vittoria contro Sarkozy: con un attacco terroristico molto più terribile, Mohamed Merah, dopo aver ucciso tre militari a Montauban e Tolosa, aveva attaccato una scuola ebraica a Tolosa, uccidendo 4 persone, tra cui 3 bambini.

Tutti i candidati alle presidenziali hanno reso omaggio ai militari. Anche François Fillon, che resta in corsa anche se ogni giorno ci sono nuove rivelazioni che lo spingono sempre più alla rinuncia. Fillon ha ancora affermato di essere “pronto a difendersi”. Ma una vecchia intervista di Penelope Fillon al DailyTelegraph nel 2007 (filmata) potrebbe essere il colpo di grazia: la moglie afferma di non lavorare, di non aver mai collaborato con il marito né assicurato la sua comunicazione. Eppure, stando al Canard Enchainé, nel 2007 Penelope Fillon era pagata già da almeno 4 anni come “assistente parlamentare”. Gli inquirenti si interessano ai due figli, anch’essi assunti come “assistenti” mentre erano studenti (per 84mila euro, che si aggiungono al milione di euro di Penelope). La destra sta abbandonando Fillon. Nei corridoi, la guerra è esplosa tra i possibili sostituti. C’è chi spinge Alain Juppé, battuto al ballottaggio delle primarie. Ma il clan di Sarkozy punta a un cambio generazionale, con François Baroin (ma anche il rivale Laurent Wauquiez si mette in avanti).

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