La Cgil scende in piazza: «Subito la Carta dei diritti universali»

Loading

La Cgil festeggia la recente vittoria su voucher e appalti, oggi in piazza San Giovanni Bosco a Roma, ma l’occasione è tutt’altro che «leggera»: bisogna restare in campo con le proprie proposte, e cioè arrivare all’approvazione della Carta dei diritti universali del lavoro. Il testo, elaborato dal sindacato, è diventato una proposta di legge di iniziativa popolare grazie alla sottoscrizione di 1 milione e 150 mila cittadini.

La manifestazione, tenuta per precisa scelta nella periferia romana e lontana dalle vie patinate del centro, inizia alle 14 e sarà conclusa dalla segretaria generale Susanna Camusso. Previste le esibizioni di Med Free Orkestra, Modena City Ramblers e Dj Mondocane; conducono Natascha Lusenti e Dario Vergassola.

«Dopo la decisione della Suprema Corte che ha sospeso i referendum promossi dalla Cgil a seguito della conversione in legge del decreto che ha abolito le norme su voucher e appalti, la Confederazione rilancia la sfida per i diritti», spiega il sindacato in un comunicato . Una sfida che, come più volte ribadito dalla stessa Camusso, «non si concluderà finché la Carta universale non sarà legge e non avremo riscritto il diritto del lavoro in Italia».

«Finalmente, senza voucher e con regole più giuste sugli appalti – conclude la nota – il lavoro è tornato protagonista. L’obiettivo ora è la Carta dei diritti universali e la Cgil torna in piazza per costruire tutta un’altra Italia».

In mattinata comunque (dalle 11 alle 13) i cigiellini saranno già in piazza, con la Fp, la Flc e il Nidil: davanti a Palazzo Vidoni, sede del ministero della Pubblica amministrazione, per reclamare «lo stop al precariato e contratto subito».

I lavoratori dei settori pubblici e della conoscenza spiegano che la manifestazione ha al centro «il tema del precariato nel “mondo pubblico”, il rispetto dell’accordo del 30 novembre e il rinnovo dei contratti pubblici». «Le lavoratrici e i lavoratori precari che da anni svolgono mansioni stabili e necessarie per far andare avanti il mondo dei servizi pubblici e della conoscenza devono essere assunti», scrivono le tre categorie promotrici, rivendicando «il rispetto integrale dell’accordo del 30 novembre», ovvero il testo firmato da sindacati e governo per l’avvio della trattativa per il rinnovo dei contratti del comparto pubblico.

«Riprendiamoci il contratto – concludono Fp, Flc e Nidil – Dopo 9 anni senza contratto collettivo e con salari e carriere bloccate è ora di dire basta. Organizzazione del lavoro, orari, sviluppo professionale, formazione e sanzioni disciplinari sono temi che devono tornare a essere oggetto di contrattazione. Per un reale superamento delle fallimentari leggi Brunetta e Buona Scuola».

SEGUI SUL MANIFESTO



Related Articles

L’orizzonte europeo è la vera sfida della sinistra

Loading

C’è vita a sinistra. Questa Europa a guida tedesca è un avversario. Ma uscire dall’euro sarebbe un errore mortale per le forze del progresso. L’unica strada è uscire dalla “difensiva” e lottare su due fronti

Le parti sociali spiazzate: ora incontro senza ministro

Loading

ROMA — È stata una falsa partenza. Qualcosa non ha funzionato. Nel clima che si è creato nella sala Verde di Palazzo Chigi, con i vertici delle parti sociali che si guardavano stupiti mentre erano costretti a seguire, senza avere il testo, Elsa Fornero che leggeva loro il lungo documento (8 pagine) sulle «Linee guida del governo per la riforma del mercato del lavoro».

Vertice Cgil, Cisl e Uil “Manifestazione comune” ma è lite sull’articolo 18

Loading

Camusso vuole tutele massime per vecchi e i nuovi assunti Angeletti: pronti a mediare. Bonanni: alt alle finte partite Iva

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment