Il fratello del presidente iraniano Rouhani arrestato per reati finanziari
UN ARRESTO “eccellente” a Teheran potrebbe essere il segnale d’inizio di una nuova fase della lotta politica fra i riformisti del presidente Rouhani (appena rieletto) e i conservatori del leader supremo Alì Khamenei. Il ministero della Giustizia ha annunciato che il fratello del presidente Rouhani, Hussein Fereydoun, è stato arrestato da sabato «perché non ha potuto pagare la cauzione che era stata fissata dai giudici che lo hanno interrogato». L’inchiesta è su una serie di oscure accuse di reati finanziari e di “traffico di influenze”, per aver sostenuto alcuni suoi candidati al vertice di banche e assicurazioni di Stato. «Se il signor Hussein verserà la cauzione sarà liberato», ha detto il portavoce del sistema giudiziario, uno dei bastioni della fazione conservatrice all’interno del sistema iraniano.
Il fratello di Rouhani è un diplomatico e ha consigliato il capo del governo nei lunghi mesi del negoziato sul nucleare. I due hanno un cognome diverso perché il presidente lo cambiò quando diventò religioso, È probabile che il particolare dell’arresto verrà risolto nelle prossime ore, pagando la cauzione. Ma il caso ormai è stato fatto esplodere e ogni passo di questa contesa sarà valutato attentamente dalle due fazioni.
Fonte: VINCENZO NIGRO, LA REPUBBLICA
Related Articles
Il fantasma Timoshenko sulla grande festa ucraina
Ora gli ucraini ci credono davvero: i campionati europei di calcio negli stadi di Kiev, L’viv, Kharkiv e Donetsk, che ancora fino a poche settimane or sono molti temevano sarebbero rimasti vuoti, sono ormai una realtà .
Comitato sugli immigrati Merkel accontenta la Spd
BERLINO — Sollecitata da alleati di governo e opposizione, la cancelliera tedesca Angela Merkel interviene nel dibattito sull’immigrazione dopo la fine delle restrizioni imposte ai cittadini di Romania e Bulgaria che si trasferiscono negli altri Paesi dell’Unione Europea per lavoro.
Budget Ue, si rinvia a inizio 2013
Monti: «Ma oggi contiamo di più»«Fatti dei passi avanti. Nel 2005 c’era meno rispetto per l’Italia»