USA: l’Obamacare resiste, respinta la revoca

NEW YORK. Sull’Obamacare si deve ricominciare da capo e trovare un accordo per un nuovo testo, possibilmente bipartisan, come auspica il senatore dell’Arizona John McCain, anche se difficilmente i democratici faranno alcuna concessione sulla legge del loro ex presidente.
DOPO AVER INCASSATO una vittoria al senato, che ha accettato di ricominciare a discutere sull’Affordable Care Act, è stato definitivamente bocciato il testo elaborato per «revocare e sostituire». Il senato ha respinto, con 45 voti favorevoli e 55 contrari, anche la proposta per la sola revoca dell’Affordable Care Act. Contro l’emendamento che avrebbe smantellato la riforma senza offrire nulla in cambio, oltre ai democratici hanno votato anche sette senatori repubblicani tra cui Susan Collins del Maine e Lisa Murkowski dell’Alaska.
Fin dall’inizio si oppongono al rimaneggiamento della legge di Obama così come lo stesso McCain, che sta fungendo da ago della bilancia in questo processo sul futuro della sanità americana.
LA LEGGE, almeno nella forma in cui non è passata, era nata per fallire; se fosse passata, invece, avrebbe fatto perdere la copertura medica, in poco meno di 10 anni, a 32 milioni di persone e avrebbe anche determinato un aumento della spesa sanitaria del 20%. Al momento i senatori hanno voltato le spalle all’idea di smantellare un sistema sanitario senza aver gettato alcuna base per impiantarne un altro, e l’opzione tentata da McConnell di cominciare distruggendo, visto che costruire sembra impossibile, non ha attecchito.
REVOCARE SENZA SOSTITUIRE avrebbe significato riportare le lancette della sanità indietro di 7 anni, con i problemi che avrebbe causato ai cittadini e alle assicurazioni che si sono ormai adeguate al sistema voluto da Obama.
Il fronte democratico a questo punto ha riguadagnato terreno e difficilmente potrà esserci spazio per eventuali emendamenti o per altre manovre fino a quando i repubblicani non avranno fatto chiarezza riguardo a un’opzione reale con cui sostituire ciò che già c’è.
Fino a ora lo sforzo del Gop di cancellare l’odiata Obamacare ha prodotto come risultato quello di mettere in evidenza le spaccature interne e le apparentemente inconciliabili barriere ideologiche che lo frammentano in posizioni che vanno dall’estrema destra del tea party di Cruz al «conservatorismo compassionevole» di Kasich, e che stanno paralizzando un’amministrazione già bloccata dal susseguirsi di scandali e colpi di scena che provengono dalla Casa bianca.
FONTE: Marina Catucci, IL MANIFESTO
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