Inps. Stretta sulle visite fiscali, i dipendenti pubblici come quelli privati

by Mirco Viola | 31 Agosto 2017 9:50

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Arriva la stretta sulle malattie degli impiegati pubblici: da settembre parte il Polo unico per le visite mediche di controllo che pone in capo all’Inps la vigilanza completa anche sui lavoratori statali. Fino a oggi l’Inps effettuava infatti le visite fiscali ai lavoratori privati sia d’ufficio che su richiesta del datore di lavoro e quelle su richiesta dell’amministrazione per i lavoratori pubblici, mentre ad agire d’ufficio per le malattie dei dipendenti pubblici era invece la Asl.

Si dovrebbe partire con percentuali di controllo analoghe a quelle del privato (5% dei certificati) per circa 300 mila visite l’anno con l’obiettivo di arrivare a regime – come auspicato dal presidente Tito Boeri nella sula Relazione annuale – a 500 mila controlli. Nel settore privato la media dei giorni di malattia è di 5 giorni l’anno mentre nel pubblico è di 11 giorni con differenze significative tra Nord Est (9,8) e Isole (13).

La ministra della pubblica amministrazione, Marianna Madia su Twitter ha affermato che il Polo unico dell’Inps sulle visite fiscali garantirà «un migliore impiego di risorse pubbliche» annunciando una stretta sulle «assenze reiterate e di massa».

È probabile che il nuovo sistema porti risparmi dato che sulle 20 mila visite fiscali ai dipendenti pubblici richieste dall’amministrazione si è riscontrata l’idoneità al ritorno al lavoro nel 50% dei casi.

Le visite – ha spiegato il presidente dell’Inps – saranno mirate puntando a colpire le situazioni di abuso. Saranno concentrate nei giorni vicini al fine settimana e ai giorni festivi perchè sono quelli nei quali si accumulano più certificati ma terranno conto anche delle storie personali. Saranno aumentati i medici (è previsto un nuovo bando per i medici esterni) e sarà previsto un sistema di bonus sugli accertamenti. Sarà comunque un software molto avanzato a indicare quali dovranno essere le visite da fare.

Per le fasce di reperibilità è atteso il decreto ma il momento dovrebbero restare quelle esistenti (sette ore per il settore pubblico, quattro per il privato). Boeri ha ribadito la sua richiesta di uniformare le fasce del privato con quelle del pubblico (ora sono 9-13 e 15-18 per il pubblico e 10-12 e 17-19 per il privato). «La reperibilità nel nostro Paese – ha detto Boeri – ha l’onere della prova invertito rispetto ad altri». Il malato, in pratica, dovrebbe stare a casa a meno di dover fare terapie.

Sulle 321.660 visite d’ufficio fatte dall’Inps nel 2016 a lavoratori privati 34.338 (il 10,7%) hanno rilevato un’assenza ingiustificata. «Il Polo unico – conclude l’Inps – consentirà sia di fare economie di scala sia strategia di verifiche mirate».
«Vorrei sottolineare il termine unico – ha detto Boeri presentando il nuovo sistema – questa iniziativa è molto importante, ci consente di di garantire uniformità nei controlli. Oggi ci sono differenze sensibili tra pubblico e privato e anche all’interno del settore pubblico». «Ci attendiamo – ha detto ancora – di migliorare l’efficienza dei controlli».

Ma come funzionerà il nuovo sistema di controllo sulle malattie? L’Inps riceve telematicamente tutti i certificati di malattia e un sofisticato sistema le elabora e sceglie gli eventi più probabilmente passibili di riduzione di prognosi. Ci si concentra nei giorni nei quali le assenze sono mediamente più elevate come quelli vicini al fine settimana e ai giorni festivi ma si guarda anche alle storie personali dei lavoratori in malattia. Se il computer dà luce rossa si cerca di mandare la visita fiscale.

Previste visite a ripetizione: si può controllare più volte la stessa persona, anche nella stessa giornata. Il sistema prevede la possibilità di visite a ripetizione e quindi il lavoratore malato deve restare a casa nelle fasce di reperibilità anche se è già stato controllato. La doppia visita è altamente improbabile, viste le scarse risorse, ma possibile

FONTE: Mirco Viola, IL MANIFESTO[1]

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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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