Ryanair cancella 50 voli al giorno. Non si era accorta che chi lavora va anche in ferie

Ryanair cancella 50 voli al giorno. Non si era accorta che chi lavora va anche in ferie

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La Commissione Ue all’amministratore delegato O’Leary: «Rispettate i diritti dei passeggeri»

È bufera su Ryanair dopo che l’amministratore delefgato, Michael O’Leary, ieri ha annunciato la cancellazione di 50 voli al giorno fino al 31 ottobre: le mail con i relativi avvisi ai 400 mila passeggeri coinvolti sarebbero già partite. Le associazioni dei consumatori hanno interpretato la rabbia dei viaggiatori e si prefigurano rimborsi e indennizzi record – fino a 35 milioni, ha previsto lo stesso O’Leary. La politica invoca sanzioni per la compagnia e la Commissione Ue ha chiesto che vengano rispettati i diritti dei clienti.

MA SI SONO ESPRESSI anche i sindacati, visto che il drastico taglio è causato da una cattiva organizzazione delle ferie del personale, oltre alla fuga dei piloti verso concorrenti che pagano meglio: mettendo ancora una volta sotto accusa le condizioni di lavoro della più famosa low cost dei cieli.

Il titolo, quotato a Dublino, dopo la notizia ha perso quasi il 2%. O’Leary ha spiegato che Ryanair sta attualmente operando circa 2.500 voli al giorno, e che la prevista cancellazione di circa 50 voli al dì rappresenta solo il 2% del totale. Un calcolo che certo non basterà a calmare i passeggeri infuriati. «Ci scusiamo senza riserve con i clienti i cui viaggi sono cancellati e assicuriamo loro che abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di assicurare di riproteggere la maggior parte di loro su voli alternativi nello stesso giorno o nel successivo», ha affermato il manager.

SI PARLA DI RIMBORSI integrali del biglietto o, appunto, di ricollocazioni in orari diversi. Le tratte più colpite dalle cancellazioni saranno quelle di Fiumicino e Bergamo. In ogni caso, secondo le regole del trasporto aereo, i passeggeri possono chiedere fino a 600 euro di indennizzo, a seconda della lunghezza della tratta.

Regole sui diritti dei passeggeri che Bruxelles si aspetta che Ryanair «rispetti», ha dichiarato il portavoce della Commissione Ue per i Trasporti, Enrico Brivio. «Grazie alla Ue – ha aggiunto – i passeggeri i cui voli vengono cancellati hanno tutta una serie di diritti, che includono il diritto al rimborso, al re-routing, come pure all’assistenza e, in certe circostanze, il diritto a un indennizzo».

QUANTO ALLA QUESTIONE sindacale, di fatto la più calda e difficile da risolvere nel breve termine, l’ad O’Leary ha spiegato che «non c’è una carenza di piloti», annunciando nel contempo un «bonus fedeltà», in modo da non farli «scappare via». Sotto accusa Lufthansa e Iag, che avrebbero intrapreso una campagna acquisti molto aggressiva nei confronti dei piloti Ryanair, oltre alla Norwegian, già da tempo nel mirino di O’Leary. Compagnia che, va detto, si è dimostrata più virtuosa del vettore irlandese, visto che qualche giorno fa ha firmato con i sindacati italiani il primo contratto per il personale che opera nel nostro Paese.

Al contrario Ryanair ha sempre messo l’Irlanda al centro delle sue relazioni sindacali, negando al personale i trattamenti e i contributi pensionistici relativi ai paesi in cui fanno base. Solo di qualche giorno fa, però, una sentenza che potrebbe fare da apripista per scardinare questo sistema: la Corte di giustizia Ue ha decretato per alcuni dipendenti che fanno base a Charleroi la giurisdizione nello stesso Belgio, e non in Irlanda come la compagnia impone nei contratti.

IN SPAGNA IL MINISTERO dello Sviluppo si è mosso per assicurare che vengano rispettati i diritti dei passeggeri. In Italia hanno annunciato battaglia tutte le associazioni dei consumatori. Il Pd ha chiesto a Enac e Autorità dei trasporti di intervenire, «con multe e valutando anche la sospensione della licenza». Rigore richiesto anche da Sinistra Italiana.

La Filt Cgil nota, con una certa ironia, che «Ryanair ha scoperto che i dipendenti hanno diritto alle ferie e che i piloti possono andare dove sono pagati meglio». Per la Fit Cisl «è fondamentale rispettare il diritto alle ferie dei lavoratori».

FONTE: Antonio Sciotto, IL MANIFESTO



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