Messico. Nel cuore del sisma: “Le strade si alzavano frustate dalla terra”

JUCHITÁN. RESTANO a guardare in silenzio, gli occhi segnati dalla fatica e dalla paura. Hanno ancora le mani incrostate dal fango e dalla terra. Da 24 ore scavano senza sosta. Sotto le macerie – che adesso le ruspe della Protezione civile e dell’esercito sollevano tra mille cautele – ci possono essere altri corpi. Forse qualcuno è ancora vivo. Le radio dei pompieri e dei volontari che si calano negli anfratti ricavati tra i blocchi di cemento guidano un’impresa quasi miracolosa. Il sole colpisce duro davanti alla piazza dove sorgeva il Palazzo Comunale, adesso piegato su un lato. Qui sono rimaste sepolte 36 delle 64 vittime del più violento terremoto che abbia colpito il Messico negli ultimi 85 anni. Una lunga e profonda scossa. «Un boato», ci spiega, tirandoci per un braccio José, il viso bruciato dai lavori nei campi. «Come un urlo lugubre che è poi esploso in un botto. Con la terra che ha cominciato a sussultare e poi a ondeggiare », aggiunge mimando con le mani che si alzano e si abbassano. È qui, in questa cittadina rurale nel sud ovest del Messico, dove lo Stato di Oaxaca confina con quello del Chiapas, che il sisma di giovedì notte ha inferto la sua frustata. L’onda provocata dalla rottura di una delle cinque faglie tettoniche che abbracciano il paese, si è propagata per un centinaio di chilometri e ha rilasciato la sua energia devastante nel cuore di Juchitán. Tutto è accaduto all’improvviso. Erano le 23.42. Faceva già buio. La gente stava ancora per strada e si è ritrovata di colpo senza luce. «Saltava in continuazione», raccontano degli studenti che con le scuole chiuse per ragioni di sicurezza hanno deciso di organizzare delle squadre di soccorso. «Molti hanno deciso di scendere per strada. Forse si sono salvati per questo. La città sembrava avvolta da un mantello nero. Tutti i lampioni erano spenti. Anche la strada si alzava e si abbassava come se fosse attraversata da un serpentone».
Fonte: DANIELE MASTROGIACOMO, LA REPUBBLICA
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