Il ricco mercato dei passaporti in vendita

by Milena Gabanelli e Massimo Gaggi | 9 Aprile 2018 11:34

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C’è chi chiude le frontiere per respingere i diseredati del mondo in cerca di lavoro e migliori condizioni di vita. E c’è chi, invece, le frontiere le apre in modo selettivo per lucrare sui permessi d’ingresso concessi a chi fa un investimento immobiliare, o finanzia un governo in difficoltà: è il mondo della cittadinanza in «svendita». A volte qualche Paese fa tutte e due le cose insieme: è il caso degli Stati Uniti dove Trump costruisce muri alle frontiere, manda la Guardia Nazionale e ha imposto una stretta sui permessi di lavoro della categoria H-1B, ma non tocca il programma EB-5 che consente ogni anni a 10 mila ricchi stranieri letteralmente di comprarsi il diritto di diventare cittadini Usa.

Usa: ok a oligarchi russi e ricchi cinesiIstituito dall’Immigration Act del 1990, questo programma è riservato a chi investe almeno 500.000 dollari negli Usa e crea 10 posti di lavoro. In cambio, investitore, moglie e figli ricevono una green card che consente loro di risiedere negli Usa per due anni. Se gli obiettivi vengono raggiunti, dopo dieci anni puoi ottenere il passaporto americano.

Sfruttato soprattutto da ricchi cinesi e oligarchi russi, questo programma è considerato pericoloso da alcuni senatori repubblicani che ne hanno chiesto la revisione o l’abolizione, sostenendo che è stato veicolo di gravi abusi. Donald Trump, che pure guarda in cagnesco i cinesi, fin qui ha rinnovato l’EB-5.

La cittadinanza è un valore fondamentale, che si acquisisce dopo anni che vivi, lavori e paghi le tasse in un Paese. Ma al dunque ci sono Paesi pronti a svendere i loro principi, interessati ai soldi dei nuovi arrivati più che al loro effettivo attaccamento al Paese che li ospita.

Il mercato dei condomini di lusso e delle penthouse da decine di milioni di dollari a New York, Miami e Los Angeles è alimentato anche da questi canali dorati d’accesso al Paese, gestiti da società che procurano immobili e permessi di soggiorno, come La Vida o Henley & Partners.

Quanto costa il passaporto dei Caraibi

Diventare cittadini di repubbliche caraibiche come Dominica, Antigua and Barbuda, o St. Kitts and Nevis, è più facile ed economico. Qui il commercio della cittadinanza viene giustificato con la necessità di riparare i danni degli uragani. Potrebbero applicare una piccola tassa una tantum sui depositi degli evasori che hanno messo i loro conti in questi paradisi, ma non c’è dubbio che vendere passaporti è più conveniente. La tariffa di St. Lucia e Antigua and Barbuda è di 100.000 dollari, da versare in un fondo governativo. Per Grenada sono 200.000, mentre St. Kitts and Nevis 150 mila, e il loro passaporto è accettato anche dalla Ue senza visti.

Chi sono i cacciatori di documenti e visti?

L’Europa (insieme agli Usa) rimane la destinazione più ambita. Ma chi sono i cacciatori di passaporti e rifugi sicuri? Gente che vive in Paesi che pongono limiti ai viaggi dei cittadini, come Cina, Russia e alcuni Stati mediorientali. Poi c’è il variopinto mondo dell’illegalità: narcotrafficanti, evasori fiscali, riciclatori, e rivoluzionari.

In testa alla classifica mondiale dei passaporti più desiderabili c’è quello della Germania, che consente di entrare senza visto in 176 Paesi. Berlino, però, non li vende. Tra quelli dei Paesi più ambiti, quasi tutti europei, solo il passaporto dell’Austria può essere acquistato. Ma è una concessione che può essere fatta (a sua discrezione) dal governo a vantaggio di chi ha investito grosse cifre o realizzato cose di grande importanza per il Paese. Insomma, un privilegio riservato a pochissimi.

Molto gettonato il Portogallo: con l’acquisto di una casa da 500.000 euro ottieni subito la residenza, per mantenerla è sufficiente abitarci 7 giorni all’anno, e dopo 6 anni ti danno anche la cittadinanza. In Grecia ne bastano 250.000, per il passaporto però bisogna attendere 10 anni.

Cipro e Malta per chi ha fretta

Per chi vuole procurarsi un passaporto europeo, con tutte le sue facilitazioni, le opportunità migliori sono offerte da Cipro, che ha creato una «corsia preferenziale» a pagamento nel 2012, quando il Paese era sull’orlo della bancarotta. Per salvare le sue finanze, Cipro decise di aprire le frontiere fissando un prezzo d’accesso molto alto: 10 milioni di euro. Nemmeno gli oligarchi russi accettarono di sborsarli. Così è scesa a 2 milioni, sotto forma di investimento immobiliare. Sono sempre molti soldi, ma in cambio ottieni residenza e passaporto Ue per tutta la famiglia in appena 3 mesi. E dopo 3 anni è possibile recuperare (o «pulire») buona parte dei soldi, perché l’investimento può scendere a 500.000 euro.

Simile la storia di Malta. Finanze in crisi e, per risanarle, nel 2013 il Parlamento ha deciso di mettere in vendita la cittadinanza: 650 mila euro per l’immigrato investitore più 25 mila per la moglie e 50 mila per ogni figlio a carico. Tempo di attesa: 1 anno.

Le intenzioni dichiarate sono quelle di attrarre ricchi russi, azeri, cinesi, mediorientali, però il numero dei passaporti venduti è un segreto governativo. Sappiamo che oggi Malta è uno dei paesi più ricchi d’Europa e che non accoglie un solo migrante in arrivo col barcone.

Cipro nel 2016 ha incassato 4 miliardi di euro dalla vendita di 2000 passaporti: la metà sono stati acquistati da russi, il resto da cinesi e mediorientali.

Nessun obbligo, solo diritti

Entrambi i Paesi sono a fiscalità agevolata e nebbiosa (non risulta che dalle loro banche sia mai partita una segnalazione di operazione sospetta).

Chi acquista il «golden visa» non ha l’obbligo di chiarire da dove provengono i suoi soldi, di creare posti di lavoro, né tantomeno quello di abitare a Malta o Cipro, perché diventando cittadino europeo ha il diritto di muoversi liberamente in Italia, Francia, Germania…

FONTE: Milena Gabanelli e Massimo Gaggi, CORRIERE DELLA SERA[1]

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  1. CORRIERE DELLA SERA: http://www.corriere.it/

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