Mark Zuckerberg si scusa davanti al Parlamento europeo

by Anna Maria Merlo | 23 Maggio 2018 9:52

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Strasburgo. I timori degli eurodeputati per le prossime elezioni europee e i rischi di manipolazione del voto

PARIGI. Dopo le scuse al Congresso Usa, quelle al Parlamento europeo. Mark Zuckenberg, cofondatore di Facebook, è stato convocato di fronte all’Europarlamento, per spiegarsi dopo lo scandalo di Cambridge Analytica e l’utilizzazione di dati personali a fini di strumentalizzazione politica, che ha coinvolto anche 2,7 milioni di cittadini europei (oltre a molti statunitensi in occasione dell’elezione presidenziale). Una convocazione che, per il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, è “solo un punto di partenza per una nuova gestione e una nuova governance delle piattaforme digitali”. L’intervento, che in primo tempo era stato previsto a porte chiuse, dopo forti polemiche e minacce di diserzione da parte di alcuni capo-gruppo, è stato trasmesso in streaming su Internet. Le scuse di Zuckerberg arrivano tre giorni prima dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati personali, che anche Facebook dovrà applicare. Una legislazione che Zuckerberg ha giudicato “una tappa positiva”.

Zuckenberg ha riproposto all’Europarlamento più o meno le stesse parole usate al Congresso Usa. “Tra 18 mesi – ha aggiunto – ci saranno elezioni un po’ dappertutto nel mondo. Nel 2016 siamo stati troppo lenti per identificare interferenze russe sulla nostra piattaforma. Non eravamo preparati”. Adesso “abbiamo fatto investimenti significativi per prepararsi a questi attacchi” e individuare le “fake news” e i “falsi account”: in Europa, Facebook salirà da 7mila a 10mila dipendenti, distribuiti in 12 città.  Il capogruppo di S&D, Udo Bulkman, ha evocato i “sospetti di abuso a fini politici” dello scandalo Cambridge Analytica: “come garantisce che non ci saranno forze ostili per manipolare il processo democratico” alle elezioni europee del 2019, ha chiesto a Zuckerberg. Per Manfred Weber, capogruppo Ppe, “scusarsi è bene, ma non basta, bisogna passare agli atti”. Tanto più che Facebook raccoglie anche dati personali di persone che non hanno un account, quindi lontani dal sospettare questa intrusione. Il regolamento europeo dà il diritto a tutti i cittadini di sapere chi e come si occupa dei propri dati, stabilisce le condizioni per il diritto all’oblio. “Lei dice che lo applicherà, ma dice la verità?”, ha chiesto Guy Verhofstadt, capo-gruppo Alde (centro), dopo aver paragonato Zuckerberg al protagonista del romanzo TheCircledi Dave Eggers (racconta di un sito Internet fuori da ogni controllo). Gabi Zimmer, capo-gruppo Gue (sinistra) si è chiesta se “bisogna staccare Facebook” per essere sicuri di non essere spiati e manipolati: Zuckenberg ha avuto difficoltà a far passare l’idea che Facebook non sia un monopolio. Più tenero Nigel Farage, che puo’ aver beneficiato delle manipolazioni pro-Brexit (è il gruppo dove siedono i 5 stelle). Il Fronte nazionale (nel gruppo dove c’è la Lega) ha denunciato una “deriva inquietante di natura totalitaria” di Facebook perché è stato soppressa la pagina di Génération Identitaire, organizzazione di estrema destra. Mark Zuckenberg ha risposto, disarmante: “la violenza, la falsa informazione, tutto cio’ non deve trovarsi sul nostro servizio. Dobbiamo lavorare meglio”. Ha spiegato che ci saranno non meglio precisati controllori “terzi”, con “strumenti di individuazione automatica” di contenuti sospetti. Ma, ha aggiunto, bisogna stare attenti che la “regolazione” non limiti “l’innovazione”.

Oggi, Mark Zuckenberg è a Parigi, ricevuto a pranzo all’Eliseo da Emmanuel Macron, assieme a una cinquantina di altri dirigenti di piattaforme Internet. Giovedi’ sarà a Vivatech, salone higt-tech parigino.

FONTE: Anna Maria Merlo, IL MANIFESTO[1]

photo: By TechCrunch [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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