I maestri manifestano: «Un decreto per tutelare i precari a rischio licenziamento»

I maestri manifestano: «Un decreto per tutelare i precari a rischio licenziamento»

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Il caso.  L’ipotesi di coinvolgere i diplomati magistrali e i laureati in scienze della formazione primaria

Centinaia di maestri hanno manifestato ieri al ministero dell’Istruzione a Roma contro la sentenza 11 del Consiglio di Stato che ha negato l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento ai diplomati magistrali ante 2001/02 creando un’emergenza che potrebbe portare alla revoca dell’immissione in ruolo di 6.669 mila persone (1.030 nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria, per la maggioranza a Nord) e all’esclusione di altre 43 mila persone dalle graduatorie.

La protesta è stata accompagnata da uno sciopero della fame che è durato per giorni, mentre Anief e Saese hanno chiamato allo sciopero del settore ieri. «Bisogna subito riaprire le Graduatorie – ha detto Marcello Pacifico (Anief) La protesta continuerà fino a quando le maestre e gli insegnanti precari non potranno essere assunti evitando il licenziamento. Qualsiasi altra soluzione è francamente irricevibile». Nel frattempo si è svolta al ministero una riunione con i sindacati dove si è cercato di venire a capo dell’intricata vicenda prospettando una soluzione legislativa. L’idea è quella di coinvolgere i diplomati magistrali e i laureati in scienze della formazione primaria. Il prossimo 9 maggio si discuterà anche dell’eventualità di un concorso riservato e non selettivo che valorizzi il servizio prestato. «Occorre che la proposta sia trasfusa in tempi rapidissimi in una norma affinché governo e parlamento creino un provvedimento legislativo d’urgenza» sostiene Francesco Sinopoli (Flc-Cgil). I sindacati hanno chiesto un incontro alle forze politiche.

Un’interrogazione parlamentare dei senatori di Forza Italia ha chiesto alla ministra Valeria Fedeli e al governo «un provvedimento d’urgenza». Anche Liberi e Uguali, con la senatrice Loredana De Petris, ha chiesto un decreto «per confermare in servizio chi e’ stato assunto con contratto a tempo indeterminato e per confermare nelle Gae chi vi è inserito».

Il Coordinamento Lavoratori scuola ha chiesto ai presidi di prendere posizione sul caso: «Siamo quelli che il Miur ha beffato con la richiesta di un parere all’Avvocatura di Stato che ha impiegato 4 mesi per ribadire che l’Amministrazione non ha l’autorità per intervenire – scrivono – Lo stesso Ministero per cui ora solo un intervento normativo potrebbe risolvere il problema ma, poiché non siamo un’emergenza, la vede dura. Chiediamo ai nostri dirigenti di prendere atto della realtà per evitare la disfatta finale del nostro sistema di istruzione».

FONTE: IL MANIFESTO



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