La campagna di Salvini contro gli immigrati, attacco all’Europa e alla Tunisia
POZZALLO (Ragusa)Nella sua prima trasferta sulla «frontiera» siciliana, osannato da tanti fan in crescita e fischiato da qualche contestatore, Matteo Salvini esordisce promettendo di bloccare «il business dei migranti» perché «l’obiettivo è salvare vite non facendoli partire dai loro Paesi». Durissimi i riferimenti interni alle Ong definite «vice scafisti» e alle cooperative minacciate di tagli. Ma dalla piazza di Catania e dal porto di Pozzallo scattano strali anche sul regolamento di Dublino e contro Tunisi, mentre il neoinquilino del Viminale ripete di volere «aprire nuovi centri di espulsione facendo accordi con i Paesi da cui provengono i migranti e ridefinendo il ruolo dell’Italia in Europa».
Oltre a questa sorta di «progetto ruspa», Salvini invoca un secco no «alle modifiche del regolamento di Dublino per le nuove politiche d’asilo perché condannano l’Italia, la Spagna, Cipro e Malta ad essere da soli». E bacchetta la Tunisia, a rischio di querelle diplomatica: «È un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini, ma che spesso e volentieri esporta galeotti». Di qui l’annuncio di un imminente incontro con «il mio omologo» a Tunisi (che segue con apprensione le prossime mosse del governo italiano) e con il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Preoccupato da una questione agghiacciante, Salvini intende approfondire il tema di un possibile traffico di bambini: «Nessuno mi toglie dalla testa che c’è un business sui piccoli che poi muoiono».
Lo ribadisce varcando i cancelli dell’hotspot di Pozzallo con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, entrambi colpiti dalle notizie sull’ennesima strage nel Mediterraneo: 47 migranti affogati in un naufragio vicino alla Tunisia e altri 9 recuperati senza vita lungo le coste turche, compresi sei bimbi.
Di qui la replica di Salvini a chi lo accusa sul «piano ruspa», a cominciare da Roberto Saviano contro il quale ha deciso di presentare querela: «Qualche fessacchiotto pensa che io voglia che qualcuno muoia in mare. Non ha capito nulla. Non smantellerò tutto quello che ha fatto Minniti ma 7 mila espulsioni sono poche. Non c’è casa e lavoro per gli italiani, figuriamoci per mezzo continente africano».
Ovazioni su questo punto a Catania dove Salvini trova un «predellino», il passamano di un albergo, in bilico sulla folla invitata a votare domenica prossima per il sindaco forzista Salvo Pogliese contro Enzo Bianco: «Il centrodestra non è demolito. Continuerà ad esistere applicando il programma del centrodestra contenuto nel patto di governo con i Cinque Stelle».
FONTE: Felice Cavallaro, CORRIERE DELLA SERA
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