A settembre nasce Democrazia solidale, nuovo soggetto contro il clima d’odio

A settembre nasce Democrazia solidale, nuovo soggetto contro il clima d’odio

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Roma. Già il nome è tutto un programma contro Matteo Salvini e le sue parole d’ordine. “ Democrazia solidale” si chiamerà il nuovo partito che i cattolici “ resistenti” hanno in cantiere, assemblea a metà settembre a Roma. Sponsor importanti e uomini di buon volontà delle associazioni e della politica in prima fila. Perché il fronte cattolico “ anti salvinizzazione” dell’Italia è qualcosa che va al di là delle fibrillazioni e delle divisioni che stanno attraversando la Chiesa stessa sull’egemonia culturale della destra.

Non ci sono solo le polemiche, dal “Vade retro” di Famiglia cristiana agli editoriali di Avvenire e al j’accuse del direttore di Civiltà cattolica padre Antonio Spadaro. C’è un progetto politico da testare per vedere se riuscirà a coagulare i cattolici indignati dall’uso giudicato improprio dei Vangeli, del rosario e del crocifisso che il ministro dell’Interno brandisce nei comizi. Si vedrà poi se questo progetto si incontrerà con quella “ alleanza per l’alternativa” di cui ha parlato ieri Paolo Gentiloni nell’intervista a Repubblica.

« Il dado è stato tratto. Si sta creando un clima per una nuova forza, il cui nome sarà Democrazia solidale o magari il già usato Centro solidale » spiega Mario Giro, che è stato vice ministro agli Esteri del governo Renzi e di quello Gentiloni. A guardare con simpatia all’operazione è la Comunità di Sant’Egidio con Andrea Riccardi. D’altra parte tra i fondatori della nuova forza politica ci sarà Paolo Ciani, consigliere del Lazio, eletto con Centro solidale – la forza moderata che ha sostenuto il governatore Nicola Zingaretti – frontman della comunità di Sant’Egidio, vicinissimo all’ex ministro Riccardi. «Non solo la politica sui migranti ci sta convincendo a rompere gli indugi. Insopportabile è il linguaggio totalitario e la disumanità, penso alla battuta sui croceristi e alla polemica sullo smalto della donna naufragata », ragiona Ciani.

Gli fa eco Giro. Che precisa: «Non sarà una forza politica solo di cattolici, ma metteremo insieme le associazioni e movimenti dal basso ». I nomi sono per ora quelli di Rita Visini dell’Azione cattolica, Cristian Carrara delle Acli, Amedeo Piva, e si sta cercando di coinvolgere anche Ernesto Preziosi di Argomenti 2000, l’ex senatore Lucio Romano. Poi ci sarà tutta una rete di amministratori locali, provenienti dal mondo cattolico- sociale, nella maggior parte dei casi eletti in liste civiche. « Vogliamo prendere una iniziativa non girare intorno alle cose per poi finire senza costrutto » , premette Giro. E in questo sta anche la critica al Pd. Sempre Giro: « Io ritengo che non possiamo più aspettare che il Pd termini la sua diatriba interna».

Insomma i cattolici indignati vanno avanti, rispondendo tra l’altro all’appello del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti che ha invitato all’impegno per il bene comune del paese. Se davvero ci sono tanti cattolici in cerca di una bussola, i democratici solidali sperano di offrirla. Spiega Ciani: « Evidente che ci muoviamo nell’ambito del centrosinistra e che il Pd è il nostro principale interlocutore, solo che i Dem sono in un travaglio interno che non sappiamo come andrà a finire. Intanto noi ci siamo » . Per Ciani è il “modello Lazio”, sperimentato con Zingaretti, quello vincente.

L’altro risvolto dell’operazione riguarda infatti il governatore del Lazio. Zingaretti sta stringendo su una sua rete con l’obiettivo di lavorare alla corsa alla segreteria del Pd. Punta su primarie al più presto, di certo prima delle europee, per evitare di stare a bagnomaria e sapendo tra l’altro che i renziani non riescono a trovare un loro candidato. Da Sant’Egidio alle Feste dell’Unità, fuori e dentro il partito, Zingaretti tenta di rimettere in collegamento più mondi. Ripartendo dalla base, dai civici e dall’area cattolico- sociale.

* Fonte: Giovanna Casadio, LA REPUBBLICA



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1 comment

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  1. Maria Grazia
    Maria Grazia 4 Ottobre, 2018, 22:07

    Sono molto contenta che si incominci ad organizzarci contro la prepotenza , l’ignoranza al potere, l’arroganza e il tentativo di ritorno al fascismo rappresentato da Salvini e in buona parte anche da Di Maio.
    Io non faccio parte di nessun movimento di base, ma sento che non si può più stare zitti sui fatti gravissimi che stanno succedendo.
    Quello che fate mi dà una piccola speranza.

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