La Cina risponde agli Stati Uniti, fuoco incrociato di dazi al 25%

Al via il secondo round della guerra commerciale che oppone ormai apertamente Cina e Stati uniti. Dopo i primi 34 miliardi di dazi reciproci scattati lo scorso luglio, ieri alla mezzanotte americana nuovi dazi Usa al 25% sull’import made in China sono entrati in vigore.
Si tratta una nuova tranche dei 50 miliardi totali di sanzioni volute dal presidente Trump. Simultaneamente è divenuta operativa la mossa speculare della Cina che ha imposto dazi su ben 300 prodotti americani, sempre nella misura del 25%.
Ma potremmo essere solo all’inizio di un conflitto di ben più ampie proporzioni: pende sul capo di Xi la possibilità di ulteriori dazi fino al 25% sull’import di beni made in China per 200 miliardi e altri interventi protezionistici fino a 500 miliardi (il valore complessivo dell’export cinese verso gli Usa).
Il governo cinese ha commentato la decisione americana riaffermando la sua «ferma opposizione» alle mosse Usa e per la difesa del «libero scambio e del multilateralismo». Pechino si riserva di agire a difesa dei suoi diritti non solo, se necessario, con azioni dirette, ma anche rivolgendosi al Wto.
* Fonte: Yurii Colombo, IL MANIFESTO
photo: By The White House from Washington, DC [Public domain], via Wikimedia Commons
Related Articles
Dai lavoratori pubblici alle piccole imprese tutti i “dualismi” che pesano sul Jobs Act
I sindacati: “Se si vuole l’equiparazione statali-privati, allora sia a 360 gradi” Renzi:“Se ne riparla con la riforma Madia”
L’Europa sblocca 12 miliardi Atene allontana la bancarotta
Progressi sul nuovo prestito da 100 miliardi per il 2012. La Polonia assume la presidenza Ue e attacca: “Si pensa solo all’austerità , non alla crescita”
Grin o Grexit? Giallo ad Atene: potrebbe rimborsare l’Fmi
Eurogruppo straordinario in video-conferenza per analizzare l’ultima contro-proposta della Grecia. In mattinata, proposta Juncker. Il rimborso passa in secondo piano: