Ronde neonaziste in Baviera contro i migranti

by Sebastiano Canetta * | 4 Gennaio 2019 19:03

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BERLINO. Gilet rossi, più neri che mai, schierati di notte nelle strade per impedire le «violenze degli stranieri». Nazisti conclamati, travestiti da ronda per la sicurezza, a caccia di immigrati che si avventurano in centro-città oltre l’ora del coprifuoco. Una «milizia cittadina» pianificata, da ieri operativa per stabilire «Safe zone» in aree ripulite anzitutto etnicamente.

SUCCEDE AD AMBERG, comune bavarese tra Ratisbona e Bayreuth, dove a Capodanno quattro giovani migranti di 17 e 19 anni ubriachi hanno ferito dodici persone. Tra lo «shock» del sindaco della Csu Michael Cerny sconvolto dall’iniziativa «senza precedenti» e la polizia locale che ha già messo nel mirino i gilet che risultano legati alla sezione di Norimberga della Npd: il partito neonazista tedesco.
Mentre da Berlino il ministro dell’Interno Horst Seehofer tuona contro la legge che impedisce la deportazione rapida dei richiedenti-asilo colpevoli di crimini, minacciando l’ennesimo pugno di ferro contro l’«intollerabile violenza di molti immigrati».

La polizia di Amberg, tuttavia, resta concentrata sulle ronde organizzate dalla Npd: «Respingiamo in modo categorico qualunque zona di protezione che possa incutere timore in parte della popolazione»; mentre risulta ufficialmente aperta l’indagine per stabilire i profili di reato collegati all’inquietante ronda neonazista. Annunciata, peraltro, da una mail anonima che martedì pomeriggio ha anticipato al sindaco Cerny la discesa in campo della milizia Npd, le cui foto sono in bella mostra sui social del partito.

RESTA DA CAPIRE come sia stato possibile lasciare margini di manovra all’ultradestra ad Amberg a due giorni dalle aggressioni di Capodanno, dopo che il borgomastro Csu aveva ammonito di «non legare l’origine etnica degli autori con i fatti di violenza».

Tuttavia il messaggio mainstream in Germania rimane la lotta ai migranti che (esattamente come in Italia) assorbe l’attenzione del ministro dell’interno. Sul tavolo di Seehofer da ottobre è spalancato il piano che prevede la ripresa delle deportazioni in Siria dei criminali detenuti nelle carceri tedesche, non appena verrà dichiarata la fine della guerra. Fa il paio con il tentativo di revocare la moratoria sui rimpatri dei rifugiati siriani attualmente protetti dalla legge umanitaria. A Seehofer resta tuttavia da convincere i 16 Land della Repubblica federale che più volte in passato hanno respinto i suoi progetti in nome dell’autonomia statutaria prima ancora che politica.

ANCHE SE IN PARALLELO si muove la «macchina» che coinvolge l’intera Grande coalizione come dimostra l’attiva collaborazione del ministero degli esteri guidato da Heiko Maas della Spd, rapidissimo nel trasmettere alle massime autorità giudiziarie la memoria riservata sulla condizione in Siria che permetterà loro di riconsiderare le richieste di asilo alla luce della situazione «semi-sicura».

A PROPOSITO DI MEMORIA, in Germania comincia a diventare virale la clamorosa iniziativa culturale «a favore» dei fascio-populisti di Afd. Entrata libera al cinema «Cinexx» di Hachenburg (paese di 5.600 abitanti in Renania-Palatinato) per chi può esibire la tessera di Alternativa per la Germania. Le proiezioni nel multi-sala sono fissate per il 27 gennaio, il Giorno della Memoria; l’unico film in programmazione è Schindler’s List di Steven Spielberg. Conti alla mano, si tratta di 7 euro risparmiati per i militanti interessati a conoscere l’iter della xenofobia perseguita in giacca e cravatta da Afd al Bundestag e dai gilet rossi del partito neonazista nelle strade di Armberg.

* Fonte: Sebastiano Canetta, IL MANIFESTO[1]

 

photo: xtranews.de [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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