Francia. Polizia violenta al Primo maggio parigino, la Cgt accusa il governo

Francia. Polizia violenta al Primo maggio parigino, la Cgt accusa il governo

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PARIGI. Nella feroce competizione di un primo maggio inaudito, il rosso dei sindacati più combattivi è stato sommerso dal giallo dei gilet ultrà e dal nero dei black bloc. La tensione si è concentrata a Parigi, mentre nel resto della Francia ci sono stati cortei più tradizionali, anche se la città non si è trasformata nella «capitale della sommossa» come avevano minacciato i più radicali. Ma una settimana dopo la conferenza stampa di Emmanuel Macron, che nelle intenzioni avrebbe dovuto riportare un po’ di calma con una serie di concessioni valutate intorno ai 17 miliardi (che si aggiungono ai 10 già stanziati nel dicembre scorso), è evidente che la situazione sociale in Francia resta esplosiva.

Il primo maggio parigino ha svelato brutalmente una situazione già nota: i sindacati hanno sempre meno presa e il tentativo della Cgt di avvicinarsi ai gilet gialli per metterli sotto la sua ala è fallito. Con saggezza, al mattino, i riformisti, Cfdt e Unsa, avevano organizzato una «testimonianza» di fronte all’Odéon, 200-300 persone, con proposte per un’Europa sociale che difenda l’ambiente. Nel primo pomeriggio, il corteo Cgt, Fsu e Slidaires è cominciato male e proseguito peggio. Black bloc accanto a ultra-gialli hanno preso la testa della manifestazione ancora prima che cominciasse ufficialmente.

Il segretario della Cgt, Philippe Martinez, che si è trovato bloccato in mezzo alla polizia in assetto di guerra e i manifestanti più agitati e non ha potuto fare la conferenza stampa che aveva previsto all’angolo tra boulevard Montparnasse e boulevard Raspail, è stato contestato al grido di «sindacato di merda» ed è stato costretto a lasciare il corteo, scortato dal servizio d’ordine della Cgt. Martinez è poi tornato nella manifestazione, ma l’immagine deleteria era ormai su tutti gli schermi. Martinez, che è candidato alla propria successione al congresso della Cgt tra due settimane, ha accusato il governo, il ministro degli Interni, Christophe Castaner e il nuovo Prefetto di polizia: «È un fatto grave, la polizia ha caricato la Cgt», il carro è stato colpito da lacrimogeni. Castaner si è giustificato, la Prefettura ha pubblicato un comunicato: «La Cgt non è mai stata il bersaglio di poliziotti e gendarmi, che hanno assicurato la loro missione con determinazione di fronte a casseurs violenti». C’era stato un accordo tra polizia e servizio d’ordine della Cgt, ma non ha funzionato perché da un lato il sindacato non ha più l’organizzazione e i militanti di un tempo e dall’altro la tecnica del mantenimento dell’ordine è cambiata con il nuovo Prefetto ed è diventata più repressiva e rapida, gli agenti ormai vanno «a contatto» dei violenti (succeda quello che succeda, un deputato Rem ha invitato a «dimenticare Oussekine», lo studente morto nelle manifestazioni dell’86, sotto i colpi dei voltigeurs in moto, che per decenni ha tenuto a freno le tecniche più violente di repressione). La giornata è continuata nell’agitazione. Un gruppo di manifestanti ha persino cercato di entrare all’interno dell’ospedale La Pitié Salpêtriere, suscitando l’indignazione generale e un’inchiesta giudiziaria. A Parigi c’erano 40mila persone in piazza, in tutta la Francia intorno ai 300mila, numeri in aumento rispetto all’anno scorso.

* Fonte: Anna Maria Merlo, IL MANIFESTO



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