Metalmeccanici unitari e combattivi chiedono aumento dell’8%

by Nina Valoti * | 2 Agosto 2019 15:51

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Sorpresa. I metalmeccanici superano le divisioni e varano una piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale con una richiesta di aumento salariale degno della Ig Metall tedesca: ben l’8 per cento sui minimi.

Alla vigilia della pausa estiva Fim, Fiom e Uilm annunciano urbi et orbi l’accordo anche se rimandano a settembre la presentazione e l’approvazione da parte degli esecutivi dei tre dirimpettai di Corso Trieste.
L’ulteriore rinnovo separato del contratto aziendale Fca ad inizio anno faceva temere difficoltà per varare una piattaforma unitaria in vista della scadenza del contratto dei metalmeccanici, firmato unitariamente a fine 2016. E invece nel giro di qualche mese le cose sono radicalmente cambiate.
La piattaforma è figlia di un nuovo asse Fiom-Uilm – fra i segretari Francesca Re David e Rocco Palombella – con la Fim di un Marco Bentivogli in grande difficoltà che ha dovuto accettare senza condizioni.
Specchio più fedele della situazione è la richiesta salariale: inizialmente Bentivogli non voleva chiedere più del 3,2 per cento di aumento. Ora ha dovuto accettare una richiesta pari ad oltre il doppio: un 8 per cento che ridarebbe fiato al milione di metalmeccanici duramente colpito dalla crisi. E che nell’ultimo contratto ha dovuto accontentarsi di voci alternative al salario – sanità e formazione in primis.
La posizione di Bentivogli è diventata molto delicata dopo che alla Conferenza di organizzazione della Cisl il leader Fim ha fatto un discorso in cui ha attaccato personalmente alcuni dirigenti. La risposta è stata una lettera firmata l’11 luglio da 42 membri di tutte le federazioni e territori che lo accusano esplicitamente di fare politica e non sindacato puntando sul «protagonismo», «la bramosia di apparire» mediaticamente col rischio di mettere «nell’angolo più buio e lontano» i metalmeccanici – «e tutti noi per il bene della Cisl non potremo permetterlo». Sentitosi in bilico, Bentivogli ha in fretta e furia accettato la piattaforma di Fiom e Uilm pur di non rimanere isolato in un momento di difficoltà.
Tornando al contenuto della piattaforma, «per una prima valutazione sono stati convocati i consigli unitari di Fim-Fiom-Uilm il 4 settembre a Roma. Dopo i consigli unitari si potranno avviare le assemblee in tutti i luoghi di lavoro e la consultazione certificata con voto segreto delle lavoratrici e lavoratori come previsto dal Testo unico del 2014. Se l’esito sarà favorevole, invieremo la piattaforma a Federmeccanica e ad Assistal per iniziare il negoziato che porti ad un rinnovo positivo per i lavoratori metalmeccanici», fa sapere la nota unitaria.
Continuano intanto le polemiche sindacali sulla convocazione di Salvini. Il ministro dell’Interno ha nuovamente chiamato tutte – e 43 – le parti sociali per il 6 agosto. Esattamente il giorno dopo del delicato tavolo a palazzo Chigi – in teoria con l’intero governo – sul salario minimo.
Se giovedì la risposta immediata e positiva dalla Uil aveva creato malumori, ieri la linea di Cisl e Cgil era di andare con una rappresentanza secondaria: di certo non ci sarà Landini.

* Fonte: Nina Valoti, IL MANIFESTO[1]

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