La moltiplicazione delle sardine nelle piazze di tutta Italia

La moltiplicazione delle sardine nelle piazze di tutta Italia

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«Ci sono circa 40 piazze pronte a reagire spontaneamente alla retorica del populismo con la creatività»: a scriverlo ieri su Facebook sono stati gli animatori del movimento delle sardine che denunciano l’attacco che stanno subendo. «I 4 promotori – si legge – sono diffamati ogni giorno da alcuni organi di stampa e televisioni che fanno da cornice perfetta all’avanzata della destra populista. Tutti i profili social degli organizzatori delle piazze sono sotto assedio. Le piazze fanno paura perché sono piene di gente. Perché hanno rovinato il tappeto rosso che la Lega si era steso in Emilia Romagna».

Cosa sta succedendo? «Un’assessora di Pianoro è stata minacciata di morte dopo che Salvini l’ha messa alla gogna sulla sua bacheca degli orrori – spiegano -. Una delle due promotrici di Modena (21 anni) ha dovuto oscurare i suoi account. Si moltiplicano i profili falsi che approfittano dell’immagine delle sardine per seminare odio».

NONOSTANTE LA GUERRIGLIA in rete, il movimento da Nord a Sud continua a crescere, sempre senza bandiere di partito. Dopo Bologna e Modena, sarà la volta di Rimini: l’appuntamento è per domenica pomeriggio alla Vecchia Pescheria, in contemporanea con l’approdo in città del leader della Lega per inaugurare la sede del partito. Gli attivisti scrivono: «Rimini non abbocca, Pesce palla in arrivo». Il 23 novembre toccherà a Reggio Emilia (18.30 piazza Prampolini) anche se non è prevista una visita elettorale di Salvini. Ma in Emilia si vota a gennaio per le regionali e le strade si riempiono per fermare le destre. Il 28 si mobiliterà Genova, piazza De Ferrari, «per un paese più umano e solidale». Due giorni dopo Salvini sarà a Firenze ed è lì che si materializzeranno ancora le sardine. Il primo dicembre toccherà a Milano, appuntamento in piazza Duomo alle 17, la domanda che si pongono sui social è se esista una sinistra subacquea: «Le piazze di Bologna e Modena – scrivono gli organizzatori milanesi – sembrerebbero dire di sì, esiste quel senso comune, una volta identificativo della sinistra, che permea e crea la società».

Nella capitale sono due le date in ballo: 14 o 21 dicembre. «Benvenuti a quanti vorranno aggregarsi a questa avventura fantastica per contrastare la politica dell’odio – si legge su fb -. È ora di sLegare questo paese». Anche a Torino il movimento si è messo in moto, una data ancora non c’è ma le adesioni sui social ieri pomeriggio erano già oltre 24mila. A Palermo invece è partita una raccolta firme on line per chiedere agli enti locali, a partire dall’università, «una presa di posizione netta contro ogni forma di fascismo nelle istituzioni» in attesa di occupare le strade con una manifestazione: «Non abbiamo mai dimenticato di essere stati bersaglio di quella dialettica usata da partiti che fondavano il proprio programma politico sull’abbandono del Sud, calpestandolo e riempiendolo di insulti». In Puglia hanno aperto la pagina e le adesioni, da domenica, continuano a salire senza sosta.

MENTRE L’ORGANIZZAZIONE dal basso cresce, la Lega si muove al contrattacco. Salvini ha pescato un vecchio post di Samar Zaoui, promotrice della manifestazione delle sardine a Modena, in cui si vedeva la sua immagine a testa in giù e poi ha esposto l’autrice alla gogna sostenendo che inneggiasse al suo omicidio. «Chiediamo ai politici di fare politica, non di stalkerare la cittadinanza per trovare i loro punti neri – ha ribattuto ieri Zaoui -. Era un post ironico, c’erano riferimenti storici». E Matteo Santori, voce delle sardine di Bologna: «Salvini prima diceva ‘rispetto la piazza’, ora ha paura e ha attivato la macchina del fango per intimorirci, il nostro messaggio ha dato fastidio alla destra populista».

Il leader del Carroccio sta cercando di arginare quest’ondata imprevista che sta bloccando la penetrazione della sua propaganda a cominciare dal luogo dove si sente più forte, la rete. Prima ha aizzato i suoi follower contro le pagine delle sardine. Poi, conciliante, ha spiegato: «Mi danno importanza, andrò a stringere loro la mano piazza per piazza. Sono curioso di sapere qual è la loro proposta». Infine, in serata, ha ripreso l’ascia di guerra: «Alle sardine preferisco i gattini che se le mangiano quando hanno fame».

* Fonte: Adriana Pollice, il manifesto



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