Polizia razzista negli Usa: sette colpi nella schiena a Jacob Blake in Wisconsin

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Mentre da Charlotte Trump descriveva Biden come inadeguato a fronteggiare le rivolte degli afroamericani, a Kenosha, in Wisconsin c’è stata la seconda notte consecutiva di guerriglia urbana scoppiata dopo il tentato omicidio di un nero, il 29enne Jacob Blake, da parte della polizia.

Blake è stato raggiunto alla schiena da diversi colpi di arma da fuoco sparati da un agente di polizia; anche in questo caso i fatti sono stati ripresi dai cellulari di diversi testimoni e postati su i social media.

NEI FILMATI SI VEDONO tre agenti puntare le armi contro Blake che li ignora e cammina attorno a un Suv, ma mentre fa per entrare in macchina, un poliziotto lo afferra per la maglietta e gli spara almeno sette volte. Nell’auto c’erano i tre figli di Blake, di 3, 5 e 8 anni.
Così la città del Wisconsin sud-orientale è diventata l’ultimo fulcro delle rivolte per i diritti civili della nazione, in un’estate di disordini e scontri razziali. Dopo una giornata di manifestazioni pacifiche, la polizia ha risposto con la forza e gli scontri sono andati avanti quasi tutta la notte, con molte auto e diversi edifici di Kenosha in fiamme.

LA POLIZIA HA USATO GAS lacrimogeni e pallottole di gomma contro centinaia di manifestanti che avevano sfidato il coprifuoco a partire dalle 20, lanciando bottiglie e petardi verso le forze dell’ordine a guardia del tribunale.

Mentre la città letteralmente bruciava, Blake è stato trasportato in aereo in un ospedale di Milwaukee dove è ricoverato nel reparto di terapia intensiva con una paralisi, non si sa se permanente, che lo immobilizza dalla vita in giù.

Al momento due degli agenti coinvolti sono in congedo amministrativo, e il locale sindacato di polizia ha esortato a sospendere il giudizio fino al completamento di un’indagine statale. Questo non accadrà, la dinamica dei fatti è sotto gli occhi di tutti: Blake era disarmato, di spalle, non aggressivo e c’erano tre bambini piccoli in macchina.

«Se non avremo la riforma sistematica della polizia che in questo momento l’America chiede, continueremo a vedere hashtag su hashtag, proteste su proteste e città che bruciano in tutta America”, ha dichiarato l’avvocato della famiglia Blake, Benjamin Crump.

Crump è specializzato nella difesa dei diritti civili e casi di lesioni personali, si è occupato degli omicidi dei giovani afroamericani Trayvon Martin e Michael Brown, e, più recentemente dei casi di George Floyd, Breonna Taylor. «Abbiamo visto tutti l’orribile video di Jacob Blake colpito alla schiena diverse volte – ha detto Crump -. Ancora peggio, i suoi tre figli hanno assistito al collasso del padre crivellato di proiettili. Azioni disumane, sono quasi costate la vita a un uomo che stava solo cercando di fare la cosa giusta…».

SECONDO LA RICOSTRUZIONE, infatti, Blake era intervenuto per sedare una disputa fra due donne, non era un aggressore.
Il governatore democratico del Wisconsin Tony Evers ha dichiarato che la vicenda richiede un’azione da parte di funzionari eletti «che non hanno riconosciuto il razzismo nel nostro Stato e nel nostro Paese per troppo tempo», e ha chiesto una sessione speciale del Congresso dello Stato per esaminare il pacchetto di proposte di riforma della polizia introdotte più di due mesi fa.
La notte prima della sparatoria di Blake, le proteste erano esplose a Lafayette, in Louisiana, dopo che la polizia aveva ucciso un uomo afroamericano, Trayford Pellerin, 31 anni, fuori da un minimarket.

* Fonte: Marina Catucci, il manifesto



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