Migranti. Nel 2020 gli ingressi irregolari in Europa calati del 13% secondo Frontex

Migranti. Nel 2020 gli ingressi irregolari in Europa calati del 13% secondo Frontex

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I migranti entrati irregolarmente in Europa nel 2020 sono il 13% in meno rispetto all’anno precedente: circa 124mila persone, il numero più basso dal 2013. A dirlo è l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne Frontex, che attribuisce le cause della diminuzione «all’impatto delle misure anti Covid-19». Del totale fanno parte i richiedenti asilo e coloro che poi ottengono la protezione internazionale. Come i siriani, che restano la nazionalità più presente.

Il calo complessivo non è omogeneo nelle cinque rotte percorse dai migranti per raggiungere i paesi Ue. Partendo da ovest, Frontex registra il numero più alto da quando ha iniziato a raccogliere i dati, nel 2009, nella rotta che collega l’Africa Occidentale alle isole Canarie (Spagna): 22.600 persone. Questo tragitto ha ripreso vigore soprattutto negli ultimi mesi ed è estremamente pericoloso: l’associazione Caminando Fronteras ha stimato 45 naufragi e 1.185 morti. Calano invece gli accessi in Spagna attraverso il Mediterraneo o Ceuta e Melilla: – 28% rispetto al 2019 (16.969 persone).

Nel Mediterraneo centrale la tendenza è opposta: da Algeria, Tunisia e soprattutto Libia lo scorso anno sono arrivate 35.628 persone, il 154% in più. La destinazione principale è l’Italia (per il Viminale sono stati 34.154 gli sbarchi) e in misura molto minore Malta.

Aumentano anche gli ingressi lungo la rotta terrestre che attraversa i Balcani: 26.928 persone (+78%). In questi giorni arrivano immagini drammatiche sulle condizioni di vita dei migranti intrappolati a Lipa, in Bosnia, mentre negli ultimi mesi si sono moltiplicate le accuse di violenza contro le polizie dei diversi Stati.

Colpisce il dato che viene dall’Egeo: -76% di ingressi, 19.681 persone. In quest’ultima rotta è stata denunciata da organizzazioni umanitarie e stampa la complicità di Frontex con le prassi illegittime delle autorità greche. Ieri il Consiglio europeo per rifugiati ed esiliati (Ecre), una rete di 95 Ong, ha pubblicato un report che definisce i respingimenti verso la Turchia «violenti, illegali e sistematici».

* Fonte: Giansandro Merli, il manifesto



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