Solidarietà a Navalny dalla Siberia a Mosca, duemila manifestanti arrestati

by Ester Nemo * | 24 Gennaio 2021 10:35

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Hanno manifestato anche in Siberia, a Yakutsk, considerata la città più fredda del mondo a meno 50 gradi. Ma le proteste per la liberazione di Navalny hanno scosso tutta la Russia, tanto che le persone arrestate, secondo il gruppo di monitoraggio Ovd-Info, sarebbero 1.090 in tutto il paese di cui 300 a Mosca e 162 a San Pietroburgo. Tra i manifestanti fermati nella capitale Mosca anche la moglie di Navalnyj, Yulia, poi rilasciata in serata e l’avvocato della Fondazione per la lotta alla corruzione Lyubov Sobol. Le manifestazioni si sono svolte in oltre 70 località della Russia a partire per motivi di fuso orario dall’Estremo oriente russo per culminare nelle proteste di San Pietroburgo e Mosca.

Durante le proteste, che ovviamente non erano state autorizzate dalle autorità russe, sono stati registrati alcuni scontri con gli agenti di polizia. A Mosca forse la manifestazione più significativa al grido di «Libero Navalny»: secondo alcuni media indipendenti del Paese riportati da Agenzia Nova, nella capitale sarebbero scese in piazza a Mosca 15 mila persone, 10 mila a San Pietroburgo e 5.000 a Ekateriburg. Per la polizia locale , invece, a Mosca sono scese in piazza solo 4.000 persone.

I numeri di alcuni media internazionali sono ben più alti: 40 mila manifestanti sarebbero scesi per strada nella capitale russa.

L’arresto di Navalnyj, fermato nei giorni scorsi al suo rientro in patria dalla Germania dopo essersi ripreso dal presunto avvelenamento con un agente nervino, è stato condannato duramente dall’Unione europea e dalla comunità internazionale. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha avuto ieri un confronto telefonico sulla situazione con il presidente russo Vladimir Putin.

Ma questo movimento di protesta che probabilmente non raccoglie solo i sodali con Navalny (i cui esiti elettorali sono sempre stati ben più miseri) ma anche chi ritiene sbagliato quella che ormai appare una vera e propria persecuzione giudiziaria, o vuole dimostrare solidarietà con chi da tempo denuncia la corruzione del potere russo, non solo quello putiniano: la Fondazione per la lotta alla corruzione (Fbk) ha invitato i cittadini russi a scendere nuovamente in piazza il prossimo fine settimane per chiedere la liberazione del blogger e attivista.

Nella serata di ieri, intanto, le proteste sono proseguite: secondo alcuni post sui social network russi, alcuni manifestanti, seppur in numero minore rispetto a quanti hanno preso parte al raduno in piazza Pushkin, si starebbero dirigendo verso la prigione Matrosskaya Tishina dove è detenuto Navalny.

* Fonte: Ester Nemo, il manifesto[1]

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