Pandemia. I senatori liberal a Biden: sosteniamo l’appello di India e Sudafrica

Pandemia. I senatori liberal a Biden: sosteniamo l’appello di India e Sudafrica

Loading

Dieci senatori liberal hanno sollecitato il presidente Joe Biden affinché sostenga, con l’Organizzazione mondiale del commercio, l’appello dell’India e del Sudafrica di allentare almeno temporaneamente le norme sulla proprietà intellettuale, in modo che i vaccini contro il Coronavirus possano essere fabbricati localmente dalle nazioni che lottano contro la pandemia.

In una lettera consegnata alla Casa Bianca, i senatori hanno scritto che Biden dovrebbe «dare la priorità alle persone rispetto ai profitti delle aziende farmaceutiche» e sostenere la rinuncia temporanea alle regole. La lettera è stata un’idea dal senatore socialista Bernie Sanders insieme alla senatrice democratica Elizabeth Warren e abbracciata da senatori delle aree più progressiste del Paese, incluso il neo eletto Raphael Warnock, senatore della Georgia. «Consentire ai Paesi di produrre il vaccino localmente accelererà l’accesso ai vaccini e alle cure, preverrà morti inutili, accelererà gli sforzi di vaccinazione globale e faciliterà una ripresa economica più forte e più rapida – hanno scritto i senatori – In poche parole, dobbiamo rendere i vaccini, i test e le cure accessibili ovunque se vogliamo distruggere il virus ovunque».

La lettera arriva a ridosso della riunione dell’Omc del 5 e 6 maggio, durante la quale ci si aspetta che i Paesi membri prendano in considerazione la rinuncia al brevetto e altre proposte volte ad affrontare le enormi iniquità dell’accessi ai vaccini. L’appello dei senatori a Biden, è arrivato dopo quella simile firmata da un gruppo di 170 ex leader mondiali e premi Nobel, mentre sono più di 100 le nazioni che sostengono una rinuncia temporanea ai diritti di proprietà intellettuale che potrebbe aiutare i Paesi più poveri a fare crescere la produzione di vaccini, e se a questi si unissero anche gli Stati Uniti sarebbe un grosso aiuto in quella direzione.

Al momento non vi sono state risposte ufficiali da parte dell’amministrazione Biden che si è limitata a dire di stare studiando la questione. Ad opporsi alla proposta sono chiaramente le aziende farmaceutiche, preoccupate che possa costituire un pericoloso precedente, consentire agli scienziati di tutto il mondo di copiare la ricerca delle aziende americane ed europee, alcune delle quali finanziate proprio dal governo degli Stati Uniti, molto prima della scadenza dei brevetti.

Nel comunicato stampa che annunciava la lettera dei senatori, l’ufficio di Sanders ha indicato un sondaggio di Data for Progress in cui si mostra che il 60% degli elettori statunitensi, il 72% dei democratici, il 57% degli indipendenti e il 50% dei repubblicani, desidera che Biden sostenga la rinuncia temporanea al brevetto. «La tua amministrazione ha l’opportunità di invertire il danno arrecato dall’amministrazione Trump alla reputazione globale della nostra nazione e ripristinare la leadership della sanità pubblica americana sulla scena mondiale – hanno scritto i senatori – Per portare la pandemia alla sua fine più rapida e salvare le vite degli americani e delle persone in tutto il mondo, chiediamo di dare la priorità alle persone rispetto ai profitti delle società farmaceutiche invertendo la posizione di Trump, e annunciando il sostegno degli Stati Uniti».

* Fonte: Marina Catucci, il manifesto



Related Articles

Ordinaria violenza

Loading

Polizia. Si tratta solo di fare male e di fare paura. Una strategia della deterrenza che, nel corso degli ultimi anni, si è lasciata dietro un buon numero di vittime

Adozioni Quei 5.000 figli e la ricerca delle origini

Loading

 MILANO — Da una parte una donna che partorisce un figlio lasciandolo in ospedale e chiedendo l’anonimato. Dall’altra un figlio che, divenuto grande, vuole conoscere l’identità  di chi lo ha generato. Due diritti che si scontrano. E secondo la Corte europea per i diritti umani la legge italiana tutela in modo eccessivo il primo.

Le ricette liberiste del «Piano Colao» e lo scontro su scuola, università, impresa

Loading

Più interessante del destino della “task force” è la divisione politica e culturale tra le forze della maggioranza e la continuità conservatrice con le destre. Il sottosegretario all’Istruzione De Cristofaro (LeU): «Sono vecchie ricette liberiste»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment