Spagna. Si può fare: uguaglianza e diritti LGBT, storico passo in avanti

Spagna. Si può fare: uguaglianza e diritti LGBT, storico passo in avanti

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BARCELLONA. Martedì prossimo, in piena settimana del Pride, il Consiglio dei ministri spagnolo approverà il disegno di legge che regolerà da una parte l’uguaglianza effettiva delle persone trans, e dell’altra la garanzia piena dei diritti delle persone lgbt. La data non è casuale, e il risultato storico.

Unidas Podemos si è imposta con i socialisti e, pur avendo ceduto a fondere i due testi originari in un’unica legge, ha raggiunto due importanti obiettivi. Il primo, è garantire il diritto all’autodeterminazione di genere, in altre parole la depatologizzazione per le persone trans, che una volta approvata definitivamente la legge, potranno decidere con un procedimento semplice di vedere garantito dallo stato il diritto a essere considerate del sesso con cui si percepiscono. In secondo luogo, finalmente, la Spagna si dota di una legge nazionale per difendere da qualsiasi tipo di discriminazione le persone gay, lesbiche, transessuali, bisessuali e tutte quelle che formano parte del collettivo arcobaleno.

Nella legge verranno anche proibite le cosiddette terapie di conversione, e verranno stabilite una serie di norme per proteggere le persone più vulnerabili dalle aggressioni fisiche e verbali. Il dettaglio del testo finale non è ancora noto, ma la bozza resa pubblica mesi fa dal ministero dell’uguaglianza, guidato da Irene Montero, numero due di Podemos, già illustrava molti di questi aspetti.

Finora, a livello di legge statale, tutti gli atti discriminatori che non costituissero già un reato penale, non potevano essere sanzionati specificamente come omofobi. Nonostante questo, la Spagna è oggi considerata uno dei paesi dove esiste maggiore rispetto per i diritti delle persone lgbt – l’Ilga, che riunisce 600 associazioni di 40 paesi europei a maggio la metteva al quinto posto classifica, e nei primi 4 posti ci sono paesi che già hanno norme per l’autodeterminazione del genere come quella che se tutto va bene presto avrà anche la Spagna.

Le diverse regioni, o comunità autonome, però, in questi anni hanno legiferato per una protezione sempre maggiore delle persone lgbt dai cosiddetti delitti di odio, ed esistono norme molto pioniere e severe in diverse comunità autonome che vanno nella stessa direzione in cui vuole andare ora anche il governo rosso-viola a livello centrale. Una delle ultime è stata la regione delle Canarie, proprio in occasione dell’ultima giornata internazionale contro l’omofobia, bifobia e transfobia, lo scorso 17 maggio. Ma ne esistono anche in Catalogna (dal 2014, una delle più articolate), nella Comunità valenziana, a Madrid, in Murcia, Galizia, Extremadura, Isole Baleari, Navarra, Andalusia, Aragona, Paesi Baschi, Cantabria… 13 in totale (su 17 comunità autonome). In buona parte del territorio, cioè, esistono norme specifiche per eliminare la violenza e la discriminazione cui possono essere sottoposte persone solo per il loro orientamento sessuale o identità di genere.

L’adozione di queste leggi in territori governati dai popolari o dai socialisti e sempre con ampie maggioranze, dimostra che questo è ormai un tema trasversale.

Il partito che si fa carico di canalizzare ormai tutta l’omofobia ancora presente nella società è Vox, che laddove riesce ad aver abbastanza forza da essere decisivo, non a caso chiede sistematicamente l’immediata derogazione di queste norme (come a Madrid). Il che purtroppo fomenta la violenza: le aggressioni contro persone del collettivo lgbt in questi ultimi mesi sono andate in aumento: solo nell’ultima settimana a Barcellona è stata aggredita una coppia gay nel quartiere di Gràcia la notte di Sant Joan e due giorni fa un 17enne a València. Pochi giorni prima 13 persone hanno aggredito un giovane a Bizkaia al grido di «fai schifo». Solo in Catalogna, l’Osservatorio contro l’omofobia denuncia una media di due aggressioni alla settimana in questo scorcio di 2021.

* Fonte: Luca Tancredi Barone, il manifesto

 

Foto di chezbeate da Pixabay



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