Morti di Modena, sosteniamo il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo

Morti di Modena, sosteniamo il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo

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CERCHIAMO ANCORA E SEMPRE VERITÀ E GIUSTIZIA

Il Comitato sostiene il Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo

L’archiviazione del procedimento per 8 dei 9 detenuti a Modena morti a seguito delle lotte del marzo 2020 da parte del Tribunale non è per noi l’ultima parola.

La “insussistenza di alcuna ipotesi di responsabilità in capo ai soggetti intervenuti nel processo gestionale della sommossa”, come recita l’ordinanza del 16 giugno 2021, non risponde a tante, troppe domande circa i fatti e la loro dinamica, come abbiamo ripetutamente scritto e motivato (vedi le newsletter del Comitato); come ha sostenuto la difesa di uno dei detenuti morti nel carcere Sant’Anna di Modena, Hafedh Chouchane, nell’opporsi all’archiviazione, e come hanno fatto il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’Associazione Antigone, le cui opposizioni, tuttavia, incredibilmente non sono state ammesse dal GIP.

Giustizia non è stata fatta.

Perché nessuno ha spiegato come mai, e per responsabilità di chi, Hafedh Chouchane non è stato soccorso e salvato, quando c’era tutto il tempo di farlo

Perché nessuno ha spiegato perché nessuno dei detenuti morti è stato salvato, quando proprio il furto di farmaci avrebbe dovuto far scattare un immediato piano di prevenzione e soccorso.

Perché nessuno ha spiegato come sia possibile che la catena di comando non abbia saputo far fronte a un evento – una rivolta – che in carcere dovrebbe essere prevista e preventivata, senza adempiere al dovere primario di tutelare e garantire la vita di chi è detenuto.

Perché nessuno ha spiegato perché non siano state effettuate accurate visite mediche, che avrebbero potuto salvare delle vite, nonostante la presenza di personale sanitario e ambulanze.

Perché non tutti i testimoni diretti sono stati ascoltati, come denunciamo con l’intervista che segue.

Perché sulle violenze ai danni dei detenuti, durante e dopo i fatti e durante e dopo le traduzioni ad altri istituti, non è stata fatta luce.

Giustizia non è stata fatta.

E quando la giustizia di un paese non tutela i diritti umani fondamentali, quelli sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e non ne sanziona la violazione, allora si ricorre alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che ha sanzionato l’Italia più volte per le condizioni di detenzione.

Questo farà la difesa di Hafedh Chouchane.

Per avere giustizia.

COME COMITATO VERITÀ E GIUSTIZIA SULLE MORTI IN CARCERE CREDIAMO CHE LA BATTAGLIA PER LA VERITÀ SIA ANCORA APERTA, CHE DEBBA CONTINUARE A STRASBURGO.

IL RICORSO ALLA CEDU È COMPLESSO, RICHIEDE RISORSE E MOLTO LAVORO DA PARTE DELLA DIFESA

VI CHIEDIAMO DI CONTRIBUIRE E SOSTENRE CON NOI IL RICORSO ALLA CEDU

Potete inviare il vostro contributo a:

Ass. Sapereplurale   IBAN IT64G0303201006010000091192

Specificando la causale RICORSO CEDU MODENA



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