Austria. Accusato di corruzione, il premier Sebastian Kurz costretto alle dimissioni

Austria. Accusato di corruzione, il premier Sebastian Kurz costretto alle dimissioni

Loading

Alla fine ha gettato la spugna Sebastian Kurz, ieri sera poco prima delle 20. Troppo schiacciante l’atto d’accusa per corruzione e peculato della procura anticorruzione che mercoledì ha perquisito le sedi del governo. Venerdì sono state pubblicate altre 500 pagine di chat che illustrano i mezzi brutali usati, oltre l’uso di fondi pubblici per comprare coperture mediatiche e sondaggi favorevoli. Tutto per rottamare il suo partito ed essere cancelliere.

Dal 2016 in poi Kurz ha continuato ad adottare queste pratiche, in una dimensione mai vista. Ecco come è diventato poi il più giovane cancelliere d’Europa. Uno dei più xenofobi, attivo soprattutto a chiudere la rotta dei balcani ai rifugiati.

Ormai non aveva altra possibilità che dimettersi, in alternativa sarebbe stato sfiduciato martedì nella sessione straordinaria del parlamento. Alleati di coalizione, partner minori ma indispensabili, i Verdi avevano dichiarato in modo sempre più netto e chiaro di non starci più: Kurz doveva andarsene, era diventato insostenibile, inadatto per l’incarico di cancelliere secondo il vicecancelliere e capo dei Verdi Herman Kogler. Che ha posto la condizione per continuare la coalizione con il partito popolare (Oevp) la sostituzione di Kurz con una figura irreprensibile.
Un’ipotesi fino a ieri sdegnosamente respinta dalla Oevp. Ieri sera invece è venuto fuori il nome dell’attuale ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. Kurz fa sapere che rimarrà capo della Oevp e sarà capogruppo parlamentare.

* Fonte: il manifesto



Related Articles

Tra le memorie cancellate della Cina

Loading

Restauri selvaggi nell’antico palazzo della famiglia Wang a Lingshi. È la seconda “Rivoluzione culturale”. Pechino riscopre i tesori Ming per presentare una ricostruzione virtuale della civiltà  di cui si rese orfana I maoisti demolirono monasteri e biblioteche in nome del comunismo, oggi e nelle residenze nobili di Pingyao.  

Fare i conti con il trumpismo per capire l’era post-democratica

Loading

Cosa c’è di nuovo in America. Continuerà a far discutere l’endorsement sul web di Slavoj Žižek a Donald Trump come «fenomeno antisistema»

La cortina fumogena della crescita dopo il voto francese

Loading

Non vi è dubbio che il risultato del primo turno delle elezioni francesi, congiuntamente alla crisi politica dovuta ai tagli al bilancio della sentinella del rigore, l’Olanda, nonché il perdurare e l’aggravarsi della crisi spagnola abbiano prodotto i primi effetti.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment