Pandemia. Neonazisti e «pensatori trasversali» manifestano a Vienna

by Angela Mayr * | 21 Novembre 2021 9:14

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La piazza convocata dall’estrema destra. Obbligo vaccinale, la stretta del governo austriaco scatena la rabbia: «Richiudere i politici e aprire i negozi». C’è anche chi è venuto da Pesaro con lo striscione «Noi siamo il popolo italiano»

VIENNA. L’appuntamento è dalle 12 in poi, per la manifestazione novax contro le nuove inattese misure del governo, il lockdown per tutti da lunedì e l’obbligo vaccinale da febbraio. Appuntamento in diversi punti della città, dal Westbahnhof fino al Prater. In prima linea a mobilitare c’è Herbert Kickl, capo dell’estrema destra della Fpoe, ora costretto alla quarantena perché malato di covid. Accusa il governo di coalizione del nuovo cancelliere Alexander Schallenberg con i Verdi: «Oggi l’Austria è una dittatura, l’obbligo vaccinale è anticostituzionale».

PROMOTORI anche gruppi dei così detti Querdenker, i pensatori trasversali che confluiranno tutti insieme nel punto di concentramento principale sul Heldenplatz, Piazza degli eroi. Sulla strada per andarci passiamo davanti al famoso Cafè Central, che un tempo era frequentato da personaggi come Freud, Trotsky, Loos. Una lunga fila di turisti aspetta di poter entrare nel locale, tra le ultime possibilità prima del lockdown che scatterà lunedì. Il mondo del Cafè Central finì qui vicino, in Piazza degli eroi, dove nel 1938 Hitler celebrò l’annessione dell’Austria alla Germania nazista.

ECCOCI LÌ, È IMMENSA, ci si perde, ma una bella folla è già arrivata. Qua è la spuntano bandiere italiane, anche uno striscione «Noi siamo il popolo italiano». Una decina circa sono venuti da Pesaro, in macchina appositamente per la manifestazione. Domanda: sapete che questa piazza è stata convocata dall’estrema destra della Fpoe? No risponde Diego, un trentenne dall’aria mite a cui l’idea non sembra piacere molto. Gli altri negano il fatto o sono indifferenti, «siamo qui per manifestare per la libertà e la democrazia». Non sono di nessun tipo di organizzazione dicono. Un coppia di giovani turisti italiani capitata in mezzo per caso schizza via quando capisce chi c’è in piazza. Freiheit, Freiheit, libertà scandiscono dei cori ovunque.

La piazza si riempie sempre di più, la manifestazione era programmata da tempo, in più l’annuncio doppio di lockdown e obbligo vaccinale l’ha fatta esplodere.

Clima tranquillo ma con molta rabbia. «Quando il diritto diventa un torto la resistenza è un dovere, l’obbedienza un crimine» recita uno striscione. Rinuncio a rivolgere loro una domanda su resistenza e 1938. Anche perché qui si sta ormai uno addosso all’altro. Tutti in mascherina per fortuna almeno all’inizio, più avanti molto meno, come richiesto dagli altoparlanti della polizia. Il diritto di manifestare è molto tutelato, garantito anche durante i lockdown, è considerato uno dei motivi per il quale si può uscire di casa. «Richiudere i politici e aprire i negozi» si legge su un cartello scritto a mano.

È grande la rabbia verso i politici. Mi sposto verso il Ring, l’anello intorno al centro storico. Masse di gente, in corteo e sparsa che si muove verso Piazza degli eroi. La polizia parla di 40mila manifestanti, gli organizzatori di centomila. Il clima si fa più duro.

SFILA L’ESTREMA DESTRA militante, die Identitaeren di Martin Sellner, gruppo che in Italia è legato a Casa Pound. «Controllate i confini non il vostro popolo» il loro striscione. Appare anche Gottfried Kuessel colonna della scena neonazista presente in tutte le manifestazioni no vax, che ha alle spalle 16 anni di galera per riorganizzazione del partito nazista e negazione dell’olocausto. E proprio in base a questa legge, di «Divieto di riorganizzazione nazista e negazione dell’olocausto» ieri sono scattate almeno una decina di denunce per certi cartelli che sfilavano sul Ring: una stella gialla con la scritta Ungeimpft, «Non vaccinato», cartelli con scritto «così iniziò il 1938» oppure «Schallenberg = Mengele».

Alla vigilia della manifestazione sui social erano state minacciate azioni violente, anche armate, persino contro ospedali, e il blocco di tutta la città. È stato tutto più pacifico. A parte sporadici scontri con la polizia, che si è beccata lanci di bottiglie bombe fumogene, mentre a un poliziotto stavano per sfilare la pistola. Molto blanda la reazione delle forze dell’ordine, che, si commenta sui social, usa maniere più forti quando a scendere in piazza è la sinistra radicale. 10 comunque gli arresti.

* Fonte: Angela Mayr, il manifesto[1]

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