by Massimo Franchi * | 4 Novembre 2021 8:43
Multinazionali in Italia. Nonostante l’attesa per la sentenza del tribunale di Napoli e gli impegni del governo gli americani non vogliono attendere. La Fiom: tracotanza senza limiti, ma continueremo la lotta
Non ha atteso neanche la pronuncia del tribunale di Napoli sul ricorso per comportamento antisindacale. Non ha atteso nemmeno che il governo riuscisse a mantenere la promessa di continuità occupazionale verso il «consorzio» che dovrebbe reindustrializzare[1] la fabbrica di via Argine (martedì altro tavolo inconcludente al Mise). Whirlpool ieri ha recapitato le lettere di licenziamento ai 321 lavoratori di Napoli rimasti, senza avvertire i sindacati. Sono stati i primi a riceverle ad avvisarli.
A soli cinque giorni dallo sciopero nazionale che ha bloccato tutti gli stabilimenti italiani in solidarietà coi colleghi napoletani[2], la multinazionale americana in questi due anni dall’annuncio della chiusura[3] ha dimostrato totale spregio delle relazioni istituzionali e sindacali.
«La tracotanza di Whirlpool non ha limiti – denunciano subito Barbara Tibaldi e Rosario Rappa della Fiom – . La multinazionale, contravvenendo agli impegni presi, ha inviato nel pomeriggio le prime lettere di licenziamento. Questo ennesimo atto di arroganza arriva proprio mentre aspettiamo la sentenza del Tribunale di Napoli, a dimostrazione del fatto che Whirlpool, oltre a fare carta straccia degli accordi sindacali siglati con il governo, non rispetta neanche la magistratura italiana. A giorni – continua la Fiom – il governo deve convocarci con i ministri al Lavoro e dello Sviluppo economico che dovranno assumersi la responsabilità di dare continuità occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli. Un percorso che scongiuri i licenziamenti, per noi inaccettabili. La lotta proseguirà fino a quando lo stabilimento non riprenderà a produrre: non abbandoneremo mai le lavoratrici e i lavoratori».
* Fonte: Massimo Franchi, il manifesto[4]
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