Pandemia. Contagi in crescita nelle scuola, i nodi sul tavolo del governo

by Adriana Pollice * | 30 Gennaio 2022 9:27

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Pandemia. La prossima settimana si riunisce il Cdm che dovrà decidere su zone a colori, pass e discoteche

Sono stati 137.147 i casi Covid ieri in Italia su 999.490 tamponi, il tasso di positività è rimasto stabile al 13,7%. I morti sono stati 377. Per il quarto giorno di seguito è calata la pressione sugli ospedali: i ricoveri ordinari sono diminuiti di 160 unità rispetto a venerdì per un totale di 19.636; in terapia intensiva meno 42 unità, 1.588 in tutto; 2.643.424 le persone in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (18.555) quindi Veneto (15.631), Emilia Romagna (15.023) e Lazio (12.201). Oltre 10 milioni i casi Covid in Italia: dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati 10.821.375 positivi. Si tratta di una sottostima, spiega il report esteso dell’Iss pubblicato ieri, poiché 8 regioni hanno comunicato dati incompleti. Dal 10 gennaio al 23 gennaio, la fascia di età 10-19 anni continua a registrare il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 5.449 casi per 100mila abitanti. In aumento il tasso di incidenza nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni. L’età media dei casi diagnosticati negli ultimi 14 giorni è 37 anni.

IL TASSO DI MORTALITÀ nei non vaccinati è 27 volte superiore rispetto ai vaccinati con booster, stessa differenza per il rischio di ricovero in terapia intensiva. Mentre il tasso di ricovero nei reparti ordinari è 10 volte più alto nei No vax. Sono 148.759 i casi di reinfezioni segnalati dal 24 agosto 2021 al 26 gennaio 2022, pari a 2,9% del totale. Nell’ultima settimana le reinfezioni sono il 3,1% del totale dei casi notificati: «La probabilità di contrarre una reinfezione è più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e nei sanitari rispetto al resto della popolazione». In crescita nell’ultima settimana i casi segnalati negli studenti, passati dal 24% al 30%. Il 18% dei positivi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 44% nella fascia 5-11 anni, il 38% nella fascia 12-19 anni. Dall’inizio dell’epidemia al 26 gennaio, sono stati diagnosticati 2.009.862 casi nella popolazione 0-19 anni, 12.365 ospedalizzazioni, 300 ricoveri in terapia intensiva e 39 decessi.

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE ieri ha pubblicato i dati sui contagi nelle classi dal 17 al 22 gennaio (già anticipati venerdì). Dal totale delle 8.157 scuole ne mancano 1.316 poiché la rilevazione considera un campione di 6.841 istituti. Delle oltre 400mila classi, hanno partecipato alla rilevazione 315.247. In base ai dati del report, 266.404 classi sono state in presenza ma di queste 48.113 con la didattica mista che si sommano alle 48.843 in dad o quarantena. Su oltre 8milioni e 200mila alunni, hanno partecipato alla rilevazione in 6.165.480, di questi 5.049.103 hanno frequentato in presenza. Sul totale del campione, nella scuola dell’infanzia 151.729 i positivi o in quarantena; nella primaria i positivi o in dad sono stati 414.937; nelle secondarie in dad o didattica mista 549.711.

NEL DECRETO BOLLETTE, pubblicato venerdì, sono finite alcune norme sulla scuola: ffp2 gratuite al personale e agli alunni in autosorveglianza; agli alunni della primaria accesso gratuito ai test antigenici rapidi in farmacia o in strutture convenzionate; nelle scuole secondarie con 2 casi di positività e per la riammissione in classe degli alunni in autosorveglianza necessaria la sola certificazione verde aggiornata e non più il certificato medico. «Le scuole sono al collasso – attacca la Flc Cgil – e non riescono più a fronteggiare disposizioni che cambiano continuamente mentre la didattica procede a singhiozzo e si rischia di determinare, per il terzo anno consecutivo, un grave danno alla qualità dell’apprendimento e alla continuità del servizio di istruzione». Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: «La gestione dei casi positivi da parte dei dirigenti delle scuole non risulta per nulla semplificata ma, al contrario, è stata resa ancora più complessa. Chiedo che si introduca quanto prima tale semplificazione e che il controllo del green pass sia reso praticabile mediante funzionalità del Sidi, così come già avvenuto per il personale».

IL DOSSIER sull’aggiornamento delle norme anti Covid sarà sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri previsto per domani (salvo turbolenze) a cui potrebbe seguire un secondo Cdm a metà settimana. Il governo è al lavoro per uniformare le regole tra scuola primaria e secondaria ma ci sono anche altre urgenze. Domani scadranno le norme introdotte dal decreto Festività: potrebbero riaprire le discoteche, sarà di nuovo possibile organizzare feste e concerti all’aperto, decade l’obbligo di mascherina all’esterno in zona bianca. Si dovrà decidere se prorogarle fino a marzo. E poi ci sono le richieste delle regioni: dovrebbe arrivare il via libera allo scorporo degli asintomatici dal calcolo dei ricoveri Covid e dovrebbe essere rivisto il sistema dei colori, lasciando la zona rossa. In vista la sospensione della scadenza del green pass per chi ha la terza dose, in attesa del parere dell’Aifa. Infine, da martedì scatteranno le multe una tantum di 100 euro per un milione 680mila No vax over 50.

* Fonte/autore: Adriana Pollice, il manifesto[1]

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