Covid. Draghi annuncia la fine dell’emergenza dal 1° aprile

Ieri 49.040 nuovi casi positivi e 252 decessi, tasso di positività a 10,2%
La curva del contagio da Covid-19 continua a scendere nel nostro Paese, dopo il picco relativo del 31 gennaio: ieri il Ministero della Salute ha registrato 49.040 nuovi casi positivi con 479.447 tamponi effettuati, per un tasso di positività che si ferma allo 10,2%. Ancora alto il numero di decessi, anche se in calo: 252 contro i 322 del giorno precedente (ma lunedì erano 201). Sono 12.527 i ricoverati con sintomi, ossia -549 rispetto a martedì, e 886 i ricoveri in terapia intensiva, 10 in meno rispetto al giorno prima.
In questo contesto il premier Mario Draghi ha annunciato, ieri da Firenze, che «è intenzione del governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo». Perché «la situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese». Tra poco più di un mese dunque «non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate – spiega il premier davanti alla platea di imprenditori del Maggio fiorentino – Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe. Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto». Senza dimenticare, ha aggiunto Draghi, di «aiutare chi è in difficoltà»: «Nel più recente decreto ristori – ha detto – stanziamo altri 100 milioni per il Fondo Unico Nazionale del Turismo, che si aggiungono ai 120 milioni stanziati con la Legge di Bilancio. Sempre nello stesso decreto aiutiamo gli operatori del settore con la decontribuzione per i lavoratori stagionali e un credito d’imposta per gli affitti di immobili».
Dunque, se dal 1 Aprile inizierà la fase post emergenziale e, come ha confermato ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, dal 15 giugno scadrà l’obbligo del Green pass rafforzato sui luoghi di lavoro per gli over-50, dal 1° Marzo invece i viaggiatori che arrivano in Italia dai Paesi extra Ue non dovranno più rispettare una quarantena e gli stadi e i palazzetti dello sport potranno essere riempiti al 75% e al 60% rispettivamente. Dal 10 Marzo poi si potrà tornare a fare visita ai propri familiari ricoverati in ospedale, sia pur con un tempo contingentato di 45 minuti e si tornerà a «consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive».
* Fonte/autore: Gilda Maussier, il manifesto
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