Ucraina. Benzina sul fuoco: anche la Finlandia invia armi e apre all’adesione Nato

Ucraina. Benzina sul fuoco: anche la Finlandia invia armi e apre all’adesione Nato

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Svolta nella politica neutralista. Dopo la petizione che in pochi giorni ha superato le 50mila firme è scattata l’automatica richiesta di calendarizzazione parlamentare della proposta

 

Venerdì scorso la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, parlando di un possibile allargamento a Svezia e Finlandia della Nato, aveva minacciato «ripercussioni gravi, militari e politiche». Un messaggio che ha scatenato dure prese di posizione dei due governi scandinavi con la premier svedese, Magdalena Andersson, che ha subito replicato che «è la Svezia che decide autonomamente la sua linea di politica di sicurezza». La premier socialdemocratica finlandese, Sanna Marin, ha invece deciso di annunciare lunedì, in conferenza stampa, che «su proposta del governo, il presidente della Repubblica ha deciso che la Finlandia consegnerà all’Ucraina 2.500 fucili d’assalto, 150.000 cartucce, 1.500 armi anticarro e 70.000 pacchetti di razioni da combattimento all’Ucraina come aiuto materiale».

Un elenco dettagliato che segna una svolta nella politica neutralista del paese e che si accompagna ad analoga scelta di Svezia e Norvegia. I tre paesi della penisola scandinava attualmente vedono Finlandia e Svezia aderenti all’Unione Europea ma non alla Nato mentre la Norvegia è fuori dalla Ue ma parte dell’Alleanza Atlantica. La Finlandia, inoltre, è il paese europeo con il confine più lungo d’Europa con la Russia (oltre 1.300 chilometri) e dal 1947, con il “trattato di Parigi”, aveva dichiarato il suo status di paese neutrale.

La guerra in Ucraina però ha cambiato lo scenario e sta spingendo verso l’alleanza atlantica sia la Svezia che la stessa Finlandia. Dopo le dichiarazioni russe infatti è stata lanciata una petizione in Finlandia per chiedere l’adesione alla Nato che in pochi giorni ha superato le 50mila firme e l’automatica richiesta di calendarizzazione parlamentare della proposta. Ieri la tv di stato Yleisradio Oy (Yle) ha diffuso i risultati di un sondaggio che sostiene che il 53% dei finlandesi è per l’adesione alla Nato e solo il 28% si oppone. Un cambiamento storico se si pensa che un analogo rilevamento del 2017 sosteneva che solo il 30% degli intervistati fosse a favore dell’alleanza. Sempre secondo il sondaggio a essere più favorevoli sono gli elettori conservatori ma anche la maggioranza di quelli socialdemocratici mentre le percentuali si ribaltano in quelli di sinistra di Vasemmistoliitto.

Proprio la sinistra scandinava è quella più in difficoltà per le misure adottate dai loro governi a favore dell’Ucraina. Vasemmistoliitto, la sinistra finlandese che governa con socialdemocratici e centristi il paese, ha appoggiato la scelta dell’esecutivo per lo stanziamento di rifornimenti armati per l’Ucraina mentre il partito gemello svedese, Vänsterpartiet, attualmente all’opposizione del governo di minoranza socialdemocratico, ha un dibattito interno sulla natura degli aiuti. Non è escluso che entrambi i partiti, da sempre contrari all’adesione dei loro paesi alla Nato, possano cambiare posizione. Per ora non si conosce ancora quando l’Eduskunta (il parlamento monocamerale finlandese) metterà in calendario la discussione sulla Nato.

* Fonte/autore: Roberto Pietrobon, il manifesto



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