IL DIPARTIMENTO di Stato americano ha dichiarato che le vendite sono in linea con la politica «di lunga data» di fornire armi difensive a Taiwan e ha descritto la «rapida fornitura» di tali armi come «essenziale per la sua sicurezza» dopo le esercitazioni senza precedenti delle scorse settimane a la sostanziale cancellazione della “linea mediana”, il confine non ufficiale e non riconosciuto ma ampiamente rispettato da Pechino prima della visita di Nancy Pelosi il mese scorso.

PECHINO sostiene invece si tratti di una provocazione e di una mossa contraria alla stabilità. Il portavoce dell’ambasciata negli Usa, Liu Pengyu, ha dichiarato che la Cina si «oppone fermamente» alle vendite, che «mettono gravemente a rischio le relazioni Cina-Stati uniti e la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan», e ha chiesto a Washington di «revocarle immediatamente». Preannunciando che Pechino prenderà «con risolutezza legittime e necessarie contromisure». L’Esercito popolare di liberazione ha avviato delle esercitazioni a fuoco vivo da ieri fino a lunedì alle 18. Non intorno a Taiwan, ma al largo delle coste della provincia del Guangdong, all’imbocco del mar Cinese meridionale e non lontano dallo Stretto.

IL GOVERNO TAIWANESE ha invece accolto con favore la vendita, in particolare quella dei missili di cui sente di avere bisogno impellente per far fronte a un’eventuale invasione su larga scala o a un blocco navale. Ma attenzione ai ritardi, perché poi le armi vanno anche consegnate. E i precedenti non sempre lasciano tranquilli i taiwanesi. Dopo altri casi emersi negli scorsi mesi, da ultimo proprio venerdì è stato reso noto che la consegna di quattro droni armati SeaGuardian e dei sistemi accessori sarà in ritardo di almeno un anno. L’arrivo del pacchetto, costato oltre mezzo miliardo di dollari, non avverrà prima del 2029. Alla firma del contratto era stata garantita la consegna di un primo drone per il 2025 (questa potrebbe essere mantenuta) e dei restanti entro il 2028.

MA SI TRATTA di orizzonti lontanissimi per la situazione attuale sullo Stretto. Nell’agosto 2022 si è registrato il maggior numero di manovre aeree dell’esercito cinese all’interno dello spazio di identificazione di difesa aerea di Taiwan (Adiz, non riconosciuto da Pechino). Sono state registrate 444 incursioni e il precedente record di 196 nell’ottobre 2021, durante il mese delle due feste nazionali. I jet di Pechino si sono mossi nell’Adiz in tutti e 31 i giorni di agosto, e solo in tre occasioni non è stata oltrepassata la “linea mediana”.
Giovedì è stato abbattuto per la prima volta un drone civile cinese dall’esercito taiwanese di stanza a Kinmen, piccolo arcipelago a pochi chilometri dalle coste del Fujian. Il governo della Repubblica Popolare accusa Taipei di voler alzare le tensioni. Su Tzu-yun, analista dell’Institute for National Defense and Security Research di Taipei, dice al manifesto «Taiwan ha semplicemente mostrato il proprio diritto di autodifesa ma non vuole cercare un conflitto». Aggiungendo che «è possibile che le manovre dei droni possano proseguire su Kinmen e Matsu, ma non credo che Pechino voglia un’escalation in questo momento».

A CONFERMA delle tensioni, una delegazione di parlamentari di Tokyo ha iniziato dei colloqui col governo taiwanese per un piano di evacuazione dei cittadini giapponesi in caso di conflitto. E di Taiwan s’è parlato anche nell’incontro trilaterale di giovedì tra i capi della sicurezza nazionale di Usa, Giappone e Corea del Sud alle Hawaii.
Al di là delle armi, serve però anche qualcuno che le voglia poi usare in caso di conflitto. E che i taiwanesi siano pronti e disposti a farlo è tutto da verificare. Secondo un sondaggio pubblicato ieri dal media taiwanese Global Views Monthly, meno del 45% degli intervistati ritiene che possa esserci una guerra entro i prossimi 5 anni. Ma, anche in caso di invasione, il 65,2% degli intervistati non vorrebbe andare sul campo di battaglia né vederci andare uno dei propri familiari. Si dice pronto a combattere invece il 25,8%.

* Fonte/autore: Lorenzo Lamperti, il manifesto[1]