Iran. Giovani condannati a morte, giornalista arrestata

Iran. Giovani condannati a morte, giornalista arrestata

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Pena capitale per Arshia Takdastan, 18 anni, e Mehdi Mohammadi Fard, 19 anni. Arrestata all’aeroporto di Teheran la giornalista Nasim Soltanbeigi

 

La notte dello scorso 21 settembre la città Nowshahr, nella provincia settentrionale di Mazandaran, fu teatro di scontri tra forze di sicurezza e dozzine di giovani che protestavano per la morte di Mahsa Amini avvenuta mentre era detenuta dalla polizia morale. Almeno quattro manifestanti vennero uccisi, molti altri feriti e centinaia furono arrestati. Arshia Takdastan, 18 anni, fu uno dei tanti che finirono in cella dopo interrogatori durati ore. Mai avrebbe potuto immaginare che mesi dopo, il 4 gennaio 2023, sarebbe stato descritto dai giudici come il leader delle rivolte di Nowshahr e condannato a morte per aver lanciato una bottiglia e un sasso contro un’auto della polizia. La sua famiglia invano ha presentato al tribunale filmati di telecamere di sorveglianza che mostrano Arshia in un centro educativo fino alle 19:30. La pena capitale attende anche un altro ragazzo, il 19enne Mehdi Mohammadi Fard, picchiato duramente dopo l’arresto e tenuto in isolamento. Almeno 20 persone sono state condannate a morte fino ad oggi per aver partecipato alle proteste cominciate alla fine dell’estate. Quattro sono già state giustiziate e si aggiungono alle circa 500 uccise in strada.

Il pugno di ferro delle autorità non risparmia il mondo dell’informazione. La giornalista Nasim Soltanbeigi è stata arrestata all’aeroporto internazionale di Teheran e trasferita nella prigione di Evin. Non si conoscono le accuse. La mamma ha saputo soltanto che si trova in isolamento. Soltanbeigi, ex attivista del movimento studentesco, lavora per varie testate. Fu fermata già nel 2006, per aver partecipato a una manifestazione di Women for Change, e condannata a una pena sospesa di cinque anni. Almeno 70 giornalisti iraniani sono stati arrestati dall’inizio delle proteste, 30 sono ancora in carcere. (mi.gio)

* Fonte/autore: Michele Giorgio, il manifesto

 

Photo by ANF News



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