«Giù le armi, su i salari», oggi sciopero generale dell’Unione Sindacale di Base

by Mario Pierro * | 26 Maggio 2023 10:46

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Manifestazioni e presidi in più di 24 città: “Rimettiamo al centro casa, salario e diritti”

 

Trecento euro netti di aumento in busta paga; creare un salario orario minimo legale da 10 euro; portare la settimana lavorativa a 32 ore a parità di salario; abolire la «riforma» Fornero e portare l’età pensionabile a 62 anni; elevare le pensioni minime a mille euro; calmierare prezzi e tariffe che divorano i salari a causa del boom inflazione, tra le più alte d’Europa.

È su questa visione programmatica della società e dell’economia italiana che oggi l’Unione Sindacale di Base (Usb) ha dichiarato lo sciopero generale di tutte le categorie del lavoro privato e del pubblico. In Emilia Romagna, a causa dell’alluvione, sono stati esentati i servizi pubblici essenziali, mentre lo faranno i dipendenti dei settori del privato non soggetti alla 146/90 nelle zone dell’Emilia Romagna non colpite dell’alluvione, ma che quel giorno saranno a fianco delle popolazioni colpite. I Vigili del Fuoco Usb hanno revocato lo sciopero su tutto il territorio nazionale.

Da Torino a Cagliari, passando per Bologna e Firenze, Roma o Napoli, in totale in 24 città da Sud a Nord, l’Usb ha organizzato cortei e presidi. Tutte le piazze sono consultabili sul sito usb.it[1]. dove oggi, dalle 10, ci sarà trasmessa una diretta web.

«Dalla finanziaria al Decreto Lavoro, passando per la cancellazione della protezione speciale per i migranti, è chiara la volontà del governo Meloni di continuare ad inasprire la guerra ai poveri, ai precari e disoccupati, e al contempo, di alimentare le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e della Nato, tagliando la spesa pubblica per investire in armamenti – sostiene Il sindacato di base – La cancellazione del reddito di cittadinanza, le briciole erogate per gli aumenti delle pensioni minime, l’estensione dei contratti a termine e dei voucher, l’eliminazione dei fondi al sostegno alla locazione a fronte di migliaia di sfratti ogni anno e dell’assenza di un piano di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sono ulteriori tasselli che confermano la scelta anche di questo governo di schierarsi a tutela degli interessi di profitto di padroni e palazzinari». In questa situazione si trovano anche migliaia di famiglie oggi in Romagna «senza casa a causa dell’insufficienza di investimenti ed assunzioni per la prevenzione e tutela dei territori».

Uno sciopero contro un’«economia di guerra» e contro un governo che fa «la guerra ai poveri, nega salari, pensioni e condizioni di lavoro dignitose, non garantisce più salute e istruzione e condanna il nostro paese al declino». Lo slogan efficace che riassume questa posizione è: «Giù le armi, su i salari»

* Fonte/autore: Mario Pierro, il manifesto[2]

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Endnotes:
  1. sul sito usb.it: https://www.usb.it/
  2. il manifesto: https://ilmanifesto.it/

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2023/05/giu-le-armi-su-i-salari-oggi-sciopero-generale-dellunione-sindacale-di-base/