Strage del lavoro: nel 2023 in otto mesi 657 morti

Strage del lavoro: nel 2023 in otto mesi 657 morti

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Cento vittime al mese in un anno dal 2022 a oggi. E aumentano gli infortuni e le malattie professionali. L’ordinaria amministrazione dell’orrore che trasforma la morte in una fatalità

 

Cento vittime sul lavoro al mese da moltiplicare per dodici. Dal 2022 a oggi 1.208 lavoratori hanno perso la vita a causa del lavoro, e per raggiungerlo in itinere. Nei primi otto mesi di quest’anno i morti sono 657. Sono i dati comunicati ieri dall’Inail, nel suo rapporto annuale, che raccontano la storia della tragedia quotidiana che nessuno vuole vedere, e che continua nell’impotenza della politica, dei sindacati e degli stessi lavoratori.

Con il bilancino dell’orrore ieri è stato detto che i numeri delle vittime sono in calo nel confronto annuo, mentre aumentano gli infortuni sul lavoro. Dato significativo perché attesta la violenza dei rapporti di produzione e le loro conseguenze sui corpi, e sulle menti, della forza lavoro. Le malattie professionali sono aumentate: 48.514, +23,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 e +18,2% rispetto al 2019).

Nel corso della presentazione del rapporto Inail la ministra del lavoro Marina Calderone ha detto che, in vista della manovra di Bilancio, chiederà «lo sblocco di una parte dell’avanzo Inail», circa 2,6 miliardi. Le risorse saranno usate per sostenere “ancora di più la formazione, gli investimenti in materia di prevenzione e di applicazione della normativa per la sicurezza”. E alle critiche di Cgil e Uil ha replicato che «non è vero che non abbiamo ascoltato le parti sociali».

«Questi incontri sono stati più che altro audizioni con un grande numero di soggetti che hanno espresso solo opinioni. Sulla sicurezza sul lavoro esiste una piattaforma unitaria – ha risposto Francesca Re David (Cgil) – Nel suo lungo intervento ieri Calderone , non ha trovato il tempo di dedicare un pensiero all’ultima strage di lavoratori che è accaduta a Brandizzo. Ciò ci stupisce molto Ci stupisce il fatto che nessuna parte della sua relazione abbia riguardato la situazione degli appalti e subappalti, che sono ormai, come risulta dai dati, le occasioni maggiormente foriere di infortuni gravi, gravissimi e mortali».

* Fonte/autore: Mario Pierro, il manifesto



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