Cgil e Uil non mollano: sciopero e 46 cortei contro Meloni e Salvini

Cgil e Uil non mollano: sciopero e 46 cortei contro Meloni e Salvini

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Il Tar conferma la precettazione: 4 ore nel trasporto aereo e Tpl. Bombardieri: oramai il Garante è di parte, non più un arbitro. Landini sarà a Bologna, il segretario Uil a Napoli Intanto la Cisl firma un altro «contratto in solitaria»

 

Il quarto sciopero generale di Cgil e Uil in quattro anni coincide oggi anche con il Black Friday, e non è un caso.
La data però era già stata scelta da vari Cobas – senza l’Usb – e la concomitanza dei due scioperi generali ha aperto la strada all’ennesimo dimezzamento nei trasporti deciso da PrecettoLaQualunque Matteo Salvini, imbeccato dalla Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi essenziali – mai di profilo giuslavoristico così basso e mai così di nomina politica. «È diventato di parte, il Garante del governo – attacca il segretario Uil PierPaolo Bombardieri – abbiamo aperto una discussione molto franca sul diritto di sciopero, e invece si risponde sbattendo la porta. Noi abbiamo perso fiducia nel Garante, non lo vediamo più come un arbitro».

Ieri il Tar – ma c’erano pochi dubbi – ha confermato la legittimità della decisione rispetto a un ricorso di Cub e Sgb che accusano Cgil e Uil di aver solo annunciato l’impugnazione e la sospensiva senza averla fatta veramente, limitandosi a un ricorso sul merito della decisione che non poteva essere accolto d’urgenza – e dunque nel trasporto aereo lo sciopero sarà dalle 10 alle 14, mentre nel Tpl ogni città ha i suoi orari, mentre saranno rispettate le fasce di garanzia e i treni circoleranno normalmente visto che Cgil e Uil ne avevano già previsto l’esclusione per lo sciopero dello scorso weekend dell’Usb.

LA GARANTE PAOLA BELLOCCHI proprio ieri era alle commissioni Trasporti e Lavoro della Camera dove – «in una audizione imbarazzante» secondo Arturo Scotto del Pd – ha ribadito «il potere di segnalazione di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti costituzionali della persona»: «abbiamo valutato che far fare lo sciopero a tutte le confederazioni – ha spiegato Bellocchi – avrebbe determinato un disequilibrio, una violazione del diritto alla mobilità degli utenti». Insomma, per la Garante gli scioperi generali che bloccavano il paese e facevano cadere i governi – all’epoca della destra – non hanno più ragion d’essere.

Difficile che oggi si blocchi il paese anche perché la Cisl continua nella sua deriva governista, non fa uno sciopero generale da tempo immemore e nelle ultime settimane ha sottoscritto «in solitaria» il contratto dei pubblici Funzioni centrali – e presto potrebbe farlo nella sanità – e, sempre in un’azienda pubblica come Poste, ieri ha firmato un accordo «farsa» su 7.500 assunzioni e ha escluso Cgil e Uil da una procedura di raffreddamento, il tutto sempre assieme a piccoli sindacati corporativi.

Detto questo, la combattività di Landini e Bombardieri è coriacea e l’asse che ha isolato Sbarra oggi scenderà in piazza in ben 46 città, in tutte le regioni e gran parte delle province.

LA SCELTA DI TANTE manifestazioni «sul territorio» – rispetto alla spalmatura su quattro giorni e macroaeree del 2023 – si spiega con la volontà di dare spazio e voce alle tante vertenze locali e nazionali – a partire da Beko – che stanno colpendo lungo tutto lo stivale in queste settimane.

Maurizio Landini sarà a Bologna dove il corteo partirà da quella porta Lame, che fu teatro di una grande pagina partigiana, per arrivare a piazza Maggiore. Pierpaolo Bombardieri invece parlerà dal palco di piazza Matteotti a Napoli.

A Milano concentramento alle ore 9,30 in Largo 11 settembre 2001 e partenza in corteo con successivo arrivo in piazza San Babila.

A Roma il corteo partirà alle 9,30 da piazza Esquilino e si concluderà in via dei Fori Imperiali, dove interverranno i segretari generali regionali con conclusioni affidate a Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil nazionale.

L’OBIETTIVO DELLO SCIOPERO, come da sottotitolo, è «cambiare la manovra di bilancio», rivendicando come la misura principale della terza del governo Meloni – il taglio del cuneo fiscale – sia figlia del successo del primo sciopero generale di Cgil e Uil, nel 2021 con Mario Draghi che l’anno dopo si decise a seguire la richiesta della piattaforma confederale firmata anche dalla Cisl. Proprio a dimostrazione che gli scioperi generali servono.

D’accordo con i motivi dello sciopero c’è tutto il fu campo largo. La segretaria Pd Elly Schlein annuncia: «Saremo al fianco dei sindacati e dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero». «Salvini e gli altri ministri, invece di precettare, dovrebbero prima di tutto imparare ad ascoltare», dicono dal M5s. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs saranno a Bologna con Landini.

* Fonte/autore: Massimo Franchi, il manifesto

 

 

ph CGIL



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