Successo dello Sciopero generale: «Adesione oltre il 70%», Cgil e Uil riempiono 43 piazze

Successo dello Sciopero generale: «Adesione oltre il 70%», Cgil e Uil riempiono 43 piazze

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Landini: serve rivoltare il paese come un guanto. Bombardieri: lezione di democrazia. A Roma tanti politici con Schlein, a Padova la Fiom avverte Federmeccanica: questa era solo una prova

 

Quarantatré piazze piene non saranno la «rivolta sociale» che Maurizio Landini propugna da settimane ma sono comunque un segnale importante di vitalità e capacità di mobilitazione che Cgil e Uil danno al paese e alla politica.

I «cinquecentomila» che «non si fanno precettare» sono scesi in piazza nel giorno del quarto sciopero generale in quattro anni fanno più notizia delle quattro giornate dello scorso anno, quando Landini e Bombardieri decisero di rimanere sui media più giorni girando l’Italia divisa in macroregioni.

L’«oltre il 70% di adesione media» che Cgil e Uil hanno annunciato è un dato fortificante, specie nel braccio di ferro con una sempre più filogovernativa Cisl che si è lanciata nella firma di «contratti in solitaria» senza precedenti storici negli equilibri confederali.

A BOLOGNA LA MANIFESTAZIONE più grande con 50 mila persone che hanno sfilato dalle statue dei partigiani di porta Lame che vinsero nazisti e fascisti il 7 novembre del 1944 fino a gremire piazza Maggiore. A chi chiedeva a Maurizio Landini di «moderarsi» dopo la ventilata «rivolta sociale», il segretario generale della Cgil ha risposto alzando l’asticella. Dal palco ha scandito: «È il momento di rivoltare questo paese come un guanto perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile» «e per farlo – ha aggiunto Landini – c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone e la rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione». Per il segretario della Cgil «cambiare la manovra» – slogan della giornata – significa che la «crescita dei profitti che non ha precedenti» garantisce tassandoli «risorse da investire per aumentare i salari».

A NAPOLI CIRCA 30 MILA persone hanno concluso il corteo a piazza Mancini con il leader Uil PierPaolo Bombardieri che dal palco ha attaccato sopratutto il ministro PrecettoQualunque – copyright de il manifesto – Matteo Salvini: «Le piazze piene sono la migliore risposta a chi ha criminalizzato una giornata democratica, pacifica, di lotta e richiesta di attenzione – ha attaccato Bombardieri – . In questo paese non si può raccontare che va tutto bene – ha aggiunto -, c’è gente che soffre e sta in difficolta. Dare voce a queste persone non è reato, ma un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Penso che chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe avere più rispetto. Noi rispondiamo con piazza e democrazia», ha concluso Bombardieri.

Buona partecipazione anche a Roma – circa dieci mila persone – nella manifestazione con più politici a partire dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema.

A Padova a chiudere la manifestazione c’era il segretario Fiom Michele De Palma che ha mandato un messaggio molto preciso sul proseguo della vertenza dei metalmeccanici: «Avvisate Federmeccanica e Assistal che oggi era uno sciopero di avvertimento; pensa come andranno quelli per rinnovare il contratto nazionale dei metalmeccanici».

«Adesione media del 70%», annunciano Cgil e Uil. E snocciolano i dati delle fabbriche (85% Ducati di Bologna; 75% Brembo di Bergamo e Acciaierie d’Italia di Genova;; 85% Marcegaglia di Mantova; 90% Electrolux di Pordenone; 95% Ast di Terni), dell’agroindustria (100% all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma), passando per il chimico, la gomma plastica e il tessile (95% Isab di Siracusa; 90% Pirelli di Settimo Torinese; 90% Loro Piana di Vercelli). Dal settore edile e legno arredo (90% Italcementi di Brescia; 100% alla D’Agostino Costruzioni, cantiere anello ferroviario di Palermo, 75% Poltrona Frau di Macerata) al commercio (85% Coop e IperCoop della Liguria e al Carrefour di Carugate, 90% all’Ikea di Genova).

Nei trasporti si toccano punte del 100% alla compagnia portuale di Ravenna. Nel trasporto marittimo adesione fino all’80% nei traghetti in Sicilia di Caronte&Tourist e Liberty Lines. Adesioni altissime nei corrieri, sia diretti che indiretti: 80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia. Nel trasporto pubblico (precettato a sole 4 ore) adesioni alte a Torino e a Cagliari. Chiuse Linea 1 e 6 e la Funicolare centrale a Napoli, la linea M3 a Milano e cancellazioni di bus in molte città. Nel trasporto aereo, cancellazioni di più di 100 voli di Ita Airways e alcune cancellazioni all’aeroporto di Bologna e negli scali sardi.

GRANDE PARTECIPAZIONE anche nel mondo dello spettacolo: chiuso a Milano il teatro Il Piccolo, salterà la pima della commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezza estate”: i lavoratori chiedono stabilizzazioni dei colleghi precari e il rinnovo dei contratti.

* Fonte/autore: Massimo Franchi, il manifesto



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