Overshoot Day, le risorse del pianeta stanno finendo
Ogni anno il totale delle risorse consumate dall’uomo supera la capacità naturale del pianeta di rigenerarle. In poco più di sette mesi l’umanità ha esaurito tutte le risorse naturali e rinnovabili che il Pianeta era in grado di offrire nell’arco di un anno
Le risorse naturali sono fondamentali per il benessere umano. Non possiamo vivere senza l’aria pulita che respiriamo, gli organismi vegetali di cui ci cibiamo o l’acqua che beviamo. Abbiamo bisogno di risorse naturali per costruire tetti sopra la testa e riscaldare le nostre case. Ne abbiamo bisogno per sopravvivere e prosperare. Purtroppo, oggi l’umanità vive oltre i limiti delle proprie possibilità, trovandosi cosi di fronte a un problema ambientale.
Ogni anno il totale delle risorse consumate dall’uomo supera la capacità naturale del pianeta di rigenerarle. Per divulgare questo concetto annualmente viene calcolato l’Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui il mondo esaurisce le risorse naturali disponibili per l’anno in corso ed inizia a sfruttare quelle previste per i 12 mesi successivi, creando cosi un debito ecologico che, prima o poi, dovrà essere ripagato.
L’Earth Overshoot Day per l’anno 2023 e caduto il 2 agosto. In poco più di sette mesi l’umanità ha esaurito tutte le risorse naturali e rinnovabili che il Pianeta era in grado di offrire nell’arco di un anno. In altre parole, abbiamo iniziato a sfruttare le risorse del 2024 già a partire dal 3 agosto 2023. Stiamo vivendo come se avessimo a disposizione 1,7 pianeti. Ma esiste un solo pianeta Terra! Per un’esistenza sostenibile l’Overshoot Day dovrebbe essere spostato al 31 dicembre o ancora più avanti. In questo modo l’umanità utilizzerebbe una quantità di risorse massima pari e non superiore a quelle rinnovabili.
Negli anni ’70 l’Earth Overshoot Day cadeva ancora nel mese di dicembre. Da allora ogni anno la data si è anticipata sempre di più fino ad arrivare ad agosto nel 2023. Le cause di questo fenomeno sono complesse: dalla continua crescita della popolazione mondiale, all’aumento del benessere con la conseguente crescita dei consumi, fino alla conversione degli ecosistemi naturali in aree agricole o industriali e in aree abitative.
Tutto ciò accelera i fenomeni di cambiamento climatico e, a sua volta, porta alla perdita degli ecosistemi naturali. Le strategie per un futuro sostenibile ruotano attorno a tre questioni: un uso più efficiente delle risorse, ovvero meno spreco di energia e risorse nei materiali da costruzione; superamento di un’economia della produzione lineare a favore di un’economia circolare che riduca al minimo gli sprechi puntando sulle energie rinnovabili; cambiamento permanente degli stili di vita in cui l’obiettivo è soddisfare i bisogni senza causare sprechi o consumi eccessivi.
Posticipare quindi l’Earth Overshoot Day potrebbe realizzarsi solo se l’umanità dimostrerà di avere la capacita di condurre e condividere stili di vita più sobri ed efficienti.
Tutto ciò ci porta a dover ripensare i nostri sistemi economici, sociali, politici e tecnologici che ad oggi consentono uno spreco di risorse. Allo stesso tempo, il processo decisionale dovrà essere inclusivo tenendo conto dei bisogni, dei diritti e delle conoscenze delle comunità e dei gruppi storicamente emarginati.
Per questo occorre creare spazi partecipativi dove ognuno possa, con la giusta attenzione, esprimere le proprie opinioni, condividere le esperienze e contribuire al processo decisionale. Tutto ciò porta non solo a scelte più equilibrate e giuste, ma anche a soluzioni più adatte alle esigenze specifiche delle diverse comunità, promuovendo cosi un futuro sostenibile e giusto per tutti.
* docente di Ecologia Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli».
Fonte/autore: Stefania Papa, il manifesto
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