Gli ordini di Donald Trump: 30.000 migranti nel lager di Guantanamo

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La baia cubana della «war on terror» per trattenere «i peggiori criminali». Il Pentagono: «Solo di passaggio». Ma per quanto? Human Rights Watch: «Guantanamo è sinonimo di vergogna e infamia». Luogo «di tortura dove i prigionieri sono detenuti da anni senza accuse o processo»

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La guerra ai migranti e la regola del disumano

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Difficile trovare un paese in cui a sparare sull’immigrazione non si guadagnino voti. La nostra “premier forte” lo è con i disperati, non con trafficanti e torturatori. La grande realpolitik degradata ad impunità per i seviziatori

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Terra dei fuochi, l’Italia condannata dalla Corte europea per i diritti dell’uomo

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Mancate bonifiche e sversamenti illeciti: a rischio la vita degli abitanti dei comuni tra Napoli e Caserta per l’inerzia delle autorità. Il ricorso è stato presentato 11 anni fa da 41 residenti e 5 associazioni

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Trump nomina di Robert Kennedy ministro della Sanità, ma la cugina Caroline si oppone

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Il giorno prima dell’inizio delle audizioni al Senato  Caroline Kennedy ha inviato una lettera a cinque senatori democratici esortandoli a non confermare il cugino Robert, vedendolo completamente inadeguato alle responsabilità di dirigere la sanità degli americani

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Caso Elmasry. Alla Camera le accuse dei torturati: «L’Italia ci ha negato giustizia»

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I racconti da brivido dei Refugees in Libya nella sala stampa della Camera. Le opposizioni: questa l’unica vera informativa. I ministri Nordio e Piantedosi disertano l’Aula: «Ora c’è il segreto istruttorio»

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Italia. Le spese segrete della Difesa per rinnovare gli arsenali

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Guerra e business. Crescono gli stanziamenti al riarmo con con il pretesto della guerra in Ucraina. Le spese dirette per la guerra supererebbero i 4,4 miliardi di euro, senza contare i costi per rifornire gli arsenali svuotati

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Germania. Ricerca militare negli atenei, le clausole civili delle università in bilico

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Cresce la pressione nel discorso pubblico affinché si consenta la ricerca militare negli atenei. Tale richiesta si scontra con uno dei conseguimenti del movimento pacifista tedesco: le cosiddette ‘clausole civili’ (zivilklauseln). Circa 70 gli atenei le hanno nei loro ordinamenti

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Congo. A Goma morti nelle strade e bombe negli ospedali, l’Onu: “Allarme umanitario”

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Ribelli del M23 e soldati del Ruanda a un passo dalla presa della grande città mineraria. Paura per i lavoratori con il virus dell’ebola. Ambasciate assaltate a Kinshasa, oggi vertice est-africano a Nairobi

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Trump attacca il 14° emendamento: il giudice Coughenour congela il suo ordine esecutivo sullo ius soli

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Il 47esimo presidente dopo avere firmato l’ordine esecutivo ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “l’unico Paese” a conferire la cittadinanza per nascita. Non si sa se si tratti di una menzogna o di semplice ignoranza

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Caso Elmasry. Indagati Giorgia Meloni e i ministri Nordio e Piantedosi

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La procura di Roma. Il governo era pronto a scaricare tutte le colpe sui giudici, ora però il caso andrà avanti. Il tribunale dei ministri ha adesso 90 giorni per effettuare le indagini e decidere se archiviare o procedere e inviare il fascicolo in procura

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Memoria e presente. L’unicità della Shoah e il ritorno dell’odio che l’ha prodotta

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Vi è un nesso tra l’immagine della marea umana che sciama disorientata tra le rovine di Gaza e il gruppetto di migranti in catene caricati nella stiva di un aereo per essere espulsi dagli Stati uniti di Trump. A essere raffigurate, in entrambi i casi, sono persone che non hanno più posto

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Colombia. Il presidente Petro prova a opporsi a Trump sulle deportazioni

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Dazi fino al 50%, divieto di ingresso e revoca dei visti per tutti i dirigenti governativi colombiani, ispezioni doganali: le minacce del presidente Usa hanno funzionato

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La Procura di Torino e la libertà di dissenso in Italia

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Tra le accuse della Procura di Torino a persone del movimento No Tav c’è un non senso: l’associazione a delinquere «finalizzata» a commettere la resistenza. Richiesti quasi 7 milioni di euro di risarcimento. È contro queste forme di protesta che il governo Meloni si è accanito

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Caso Elmasry. Nelle carte della Corte internazionale tutte le «spiegazioni»

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I casi accertati dall’Aja sono 5.140. L’atto d’accusa è lungo 36 pagine e qui si circostanzia che, con ogni evidenza, tra il 15 febbraio del 2015 e il 2 ottobre del 2024, Elmasry ha picchiato, torturato, sparato, molestato sessualmente e ucciso i prigionieri del carcere di Mitiga

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Auschwitz e il paradosso della memoria strabica

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L’odierno spregio della Corte penale internazionale spegne ogni residuo lume di ragione sulla forza feroce che possiede il mondo. Piega perfino la Shoah al gioco dei potenti e riduce un imperativo morale a scudo politico per ogni nuova efferatezza, purché di parte “nostra”

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I crimini in Libia. Torture e fosse comuni, oltre 13 anni di indagini della Corte internazionale

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Il lavoro del procuratore Karim Khan per «ottenere giustizia». La richiesta di arresto è stata trasmessa a 6 paesi europei tra cui l’Italia. La Corte ha dichiarato di voler emettere «nuovi mandati di cattura nel 2025», relativi ai crimini commessi nei centri di detenzione

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Libia. Dietro la liberazione di Elmasry, fazioni in lotta per il controllo di petrolio e migranti

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Gli alleati di Italia e Ue che Roma ha voluto tutelare liberando Elmasry. Le fazioni libiche interessate a ottenere posizioni di potere nel governo e nelle forze di sicurezza, a controllare l’immigrazione e le infrastrutture energetiche, che rappresentano il 98% delle entrate pubbliche

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Gaza. La Striscia nel futuro: Israele e Usa fanno i conti senza Hamas

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Il movimento islamista malgrado i colpi subiti resta in sella. Ed è pronto a trattare, altro che farsi da parte. Ghassan Khatib al manifesto: «Hamas è sempre forte a Gaza e non lascerà governare la Striscia da paesi stranieri o dall’Anp di Abu Mazen»

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Negli Stati Uniti di Trump il razzismo come nuovo fondamento

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Al centro di questa rinnovata malvagità egemonica sta il ritorno all’arcaico diritto di sangue: sono veri americani (come, peraltro, sono cittadini italiani) quelli che possono vantare che nelle loro vene scorra il puro sangue della nazione

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Trump a Davos. Primo obiettivo: dare una spallata all’Unione Europea

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Dazi, più spesa militare, togliere tasse e multe alle Big Tech. A Davos Trump non ha parlato solo di aumentare le tariffe, l’offensiva è vasta: dividere l’Ue dall’interno. “Chiederò anche a tutte le nazioni della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL”

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