Riarmo UE. Passa la linea von der Leyen e manda in tilt i partiti italiani

Riarmo UE. Passa la linea von der Leyen e manda in tilt i partiti italiani

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Il sì dell’Europarlamento alle mozioni su Ucraina e armi per la difesa Ue porta con sé uno strascico di polemiche, prima ancora di dividere i partiti italiani

Il primo provvedimento, approvato ieri nell’emiciclo di Strasburgo a larga maggioranza, impegna l’Europa al sostegno incondizionato nei confronti di Kiev. Ma dato che la risoluzione è stata preparata prima dell’incontro di Gedda con cui Washington e Kiev hanno proposto a Putin una tregua di 30 giorni, il testo aveva bisogno di essere aggiornato. La mozione è molto critica nei confronti degli Usa, quando mette in evidenza che l’Ue è diventata il principale alleato di Kiev dopo «il cambio di posizione americano» di fronte all’aggressione russa. Ed è sempre l’Ue che ribadisce la richiesta, effettivamente mai venuta meno negli ultimi mesi, di «aumentare in modo significativo il sostegno militare all’Ucraina».

L’eurodeputato Cdu tedesco Michael Gahler (Ppe) ha chiesto e ottenuto dall’Aula di accogliere con favore la posizione raggiunta in Arabia saudita, non senza sottolineare che non potrà esserci cessate il fuoco senza la piena adesione da parte dell’aggressore russo. Poco prima, Ecr aveva provato a rinviare un voto «che potrebbe scatenare odio verso Trump e gli Usa», ha sottolineato il meloniano Nicola Procaccini, capogruppo Ecr (che infatti nel voto finale opta per l’astensione).

Ma i tormenti maggiori arrivano quando l’Eurocamera si esprime sul secondo provvedimento, quello sul Libro bianco per la difesa che comprende il tema del riarmo. Anche in questo caso la maggioranza non è in discussione: 419 sì, 204 no e 46 astensioni. Salta agli occhi però la frattura tra i Greens, tutti a favore ma con l’intera delegazione spagnola (oltre a quella italiana) contro. Tra i pochissimi socialisti per il no, invece, spicca il nome del laburista maltese Alex Agius Saliba, che del gruppo S&D è uno dei vicepresidenti e probabilmente quello con maggiore visibilità al momento. A indicare che il riarmo resta controverso tra i progressisti.

La mozione approvata dall’Eurocamera sposa in pieno il piano von der Leyen, nonostante la leader tedesca abbia umiliato l’Eurocamera togliendole potere legislativo su ReArmEu. Ma dopo aver espresso malumori contro la sua decisione, gli europarlamentari rilanciano. Oggi a Strasburgo si vota per accelerare l’approvazione del principale piano europeo sull’industria della difesa (detto Edip) da 1,5 miliardi di euro. Se l’Aula dà l’ok, il voto finale sarà in tempi record già ad aprile o a maggio. Per accelerare i tempi, è appena stato nominato il nome del relatore: è il socialista francese Raphael Glucksmann.

* Fonte/autore: Andrea Valdambrini, il manifesto



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