Roma, bloccato uno sfratto: «il decreto sicurezza criminalizza le diseguaglianze»

Roma, bloccato uno sfratto: «il decreto sicurezza criminalizza le diseguaglianze»

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Rinviato a Roma uno sfratto da un immobile Inps. Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale di Unione inquilini: «A Roma vengono eseguiti 8 sfratti ogni giorno, 130 in tutta Italia. Per questo ora chiediamo alle forze politiche di difendere dalla criminalizzazione gli inquilini e gli attivisti che li difendono perché il decreto criminalizza le diseguaglianze»

È stato rinviato, almeno per il momento, il primo sfratto romano dopo che il consiglio dei ministri ha varato venerdì scorso il nuovo decreto Sicurezza (non ancora arrivato al Quirinale per la firma). Doveva farne le spese un abitante della periferia sud est di Roma, 70 anni e un’invalidità del 100% senza una soluzione abitativa alternativa, occupante di un immobile di proprietà Inps in attesa di essere ceduto al comune di Roma, che lo scorso mese ha investito 13 milioni per acquistare 88 case dall’ente. Mentre fuori dall’immobile era convocata una mobilitazione dall’Unione degli inquilini, lo sfratto è stato rinviato almeno fino a giugno in virtù della riapertura di un tavolo di trattativa.

NEL PROSSIMO FUTURO, con l’entrata in vigore del provvedimento, le cose potrebbero cambiare. L’articolo 10 del dl prescrive più ampi margini di intervento alle forze dell’ordine, che in caso di immobili pubblici potranno intervenire d’ufficio, ovvero senza l’autorizzazione di un magistrato, e vengono configurati nuovi reati. Al codice penale viene aggiunto «l’occupazione abusiva di immobili», con pene che possono andare dai due ai sette anni di reclusione. Pene che possono raggiungere anche sindacati e attivisti impegnati contro gli sfratti, dal momento che si macchierebbero del reato di intromissione e cooperazione con l’occupante dell’immobile. «A Roma vengono eseguiti 8 sfratti ogni giorno, 130 in tutta Italia. Per questo ora chiediamo alle forze politiche di difendere dalla criminalizzazione gli inquilini e gli attivisti che li difendono perché il decreto criminalizza le diseguaglianze» spiega al manifesto Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale di Unione inquilini. Al picchetto convocato per ieri mattina era presente il deputato dem Marco Furfaro, che si è fatto carico della mediazione con l’Inps, assieme al consigliere capitolino Yuri Trombetti e Daniele Diaco del M5s. Sulla questione abitativa il Pd ha rilanciato le proprie proposte lunedì, presentando il proprio «Piano nazionale per il diritto alla casa» che prevede anche l’istituzione di un ministero ad hoc da finanziare con 4 miliardi di euro.

INTANTO AL SENATO, rispondendo nel corso del question time a un’interrogazione avanzata da parlamentari della stessa maggioranza, il ministro della Giustizia Nordio ha ribadito una volta di più la linea del governo sulla questione abitativa: «Quello delle occupazioni è un fenomeno doloroso in un Paese civile – ha detto – la situazione non è normale e per questo abbiamo cercato di porvi rimedio con il decreto dell’altro giorno che introduce un nuovo reato e aumenta l’efficienza delle procedure». Moti di giubilo seguiti a ruota da senatori della maggioranza e da una nota anche di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, che ospite sul tema ad Atreju a dicembre, quando la «sicurezza» era ancora un disegno di legge in commissione al Senato, paventò anche la possibilità di aprire all’uso di polizia privata per efficientare il più possibile le procedure di sgombero.

* Fonte/autore: Michele Gambirasi, il manifesto



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