Turchia. L’opposizione denuncia: İmamoğlu arrestato con l’ok di Trump

Turchia. L’opposizione denuncia: İmamoğlu arrestato con l’ok di Trump

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Istanbul Özgür Özel, rieletto presidente generale del Partito Popolare della Repubblica (Chp) durante il congresso straordinario, punta il dito contro Erdoğan e accusa gli Stati uniti

Özgür Özel è stato rieletto presidente generale del Partito Popolare della Repubblica (Chp), durante un congresso straordinario convocato in seguito all’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, avvenuto il 19 marzo scorso. İmamoğlu, figura di spicco del partito di opposizione e principale rivale politico del presidente Recep Tayyip Erdoğan, è stato arrestato con l’accusa di corruzione e presunti legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk).

L’arresto ha scatenato proteste su scala nazionale, con centinaia e migliaia di cittadini che sono scesi in piazza per manifestare contro quella che considerano una mossa politica per eliminare un avversario significativo di Erdogan. In questo contesto, il Chp ha convocato un congresso straordinario per affrontare la crisi e riaffermare la propria leadership.

Özel ha ottenuto un ampio sostegno, con 1.171 voti su 1.276 delegati, consolidando la sua posizione alla guida del partito. Nel suo discorso post-elezione, ha condannato fermamente l’arresto di Imamoglu, definendolo un «colpo di stato contro la volontà nazionale», e ha annunciato proteste settimanali per esercitare pressione sul governo affinché convochi elezioni anticipate.

«Mi rivolgo a Erdogan, non al presidente eletto con i voti della nazione, ma al leader della giunta che ha tentato un colpo di Stato. Devi dircelo, guardandoci negli occhi: il golpe contro il tuo avversario è stato autorizzato dagli Stati uniti, oppure no? Trump sapeva che Imamoglu sarebbe stato arrestato. Ci sono dichiarazioni secondo cui “l’America è stata interpellata”. Finora, nessuna risposta né da Ankara né da Washington. Sappiamo tutti che c’è un legame con l’oltreoceano».

Sono queste le parole forti di Özel, pronunciate davanti a decine di migliaia di persone dopo l’elezione. L’ipotesi di un coinvolgimento statunitense nell’arresto del sindaco di Istanbul era stata avanzata dal senatore democratico statunitense Chris Murphy, durante un’intervista online al World Affairs Council of Connecticut: «L’arresto è stato probabilmente autorizzato da Trump, dopo una telefonata tra lui e Erdoğan».

Tammy Bruce, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha smentito ogni pressione della Casa bianca, proprio nel giorno dell’incarcerazione.

Ma le parole di Murphy sono state riprese da Özel nel suo discorso storico di domenica scorsa, alimentando un dibattito pubblico già molto acceso in Turchia.

* Fonte/autore: Murat Cinar, il manifesto



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