Illibertà di stampa a livello globale. L’Italia finisce al 49esimo posto

Illibertà di stampa a livello globale. L’Italia finisce al 49esimo posto

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«Senza indipendenza economica non ci può essere stampa libera». A parlare è Anne Bocandé, direttrice editoriale di Reporters sans frontières (Rsf), commentando l’indice 2025 dell’associazione sulla libertà di stampa globale

«Senza indipendenza economica non ci può essere stampa libera». A parlare è Anne Bocandé, direttrice editoriale di Reporters sans frontières (Rsf), commentando l’indice 2025 dell’associazione sulla libertà di stampa globale. La «difficile situazione» mondiale dei media, individuata come tale per la prima volta nella storia del rapporto, si concentra quest’anno sul fattore economico, che dei cinque presi in considerazione (politico, economico, legislativo, sociale, sicurezza) ha subito il crollo più drastico. L’indebolimento dei media è legato alla concentrazione della proprietà, alle pressioni degli sponsor e dei promotori finanziari e alla restrizione dei finanziamenti pubblici (assenti o opachi). Per oltre dieci anni Rsf ha riscontrato un declino mondiale nella libertà di stampa, ma il 2025 ha registrato un crollo inedito: la media di tutti i paesi analizzati è sotto 55 su 100, 112 paesi (6/10) hanno visto un declino complessivo nel punteggio.

Il nostro paese scende al 49esimo posto su 180, tre posizioni più in basso rispetto al 2024: «La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata da organizzazioni mafiose e gruppi di violenti estremisti. I giornalisti denunciano tentativi di ostruzione da parte dei politici per coprire i casi giudiziari», si legge nel rapporto. Non è passato inosservato il caso Paragon, che compare tra i primi documenti. Globalmente 34 paesi spiccano per la chiusura di massa dei media.

In 42 stati la situazione è classificata come «molto seria», a cominciare dalla Palestina dove dall’inizio del genocidio Israele ha ucciso oltre 200 giornalisti. La regione Medio Oriente-Nord Africa rimane la più pericolosa al mondo per i giornalisti.

Negli Stati uniti il fattore economico registra 14 punti in meno in due anni, con un peggioramento dall’insediamento di Donald Trump alla Casa bianca.

* Fonte/autore: Annaflavia Merluzzi, il manifesto



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