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Memoria del presente. Auschwitz è patrimonio di tutti, la presenza di Netanyahu è profanazione
Auschwitz non è un territorio polacco. È un territorio dell’umanità. La presenza del criminale Netanyahu sarebbe un’offesa non solo ai sopravvissuti ma alle vittime della Shoah, che vedrebbero profanata la loro memoria
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I fatti e le parole: genocidio o crimini di guerra, Israele è un paese criminale
Oggi Israele non è «sionista», è molto peggio: è uno Stato le cui élite politiche condividono con rare eccezioni l’idea di un nazionalismo aggressivo ed esclusivista che, come dimostra plasticamente la figura di Netanyahu, ha bisogno di guerra per sopravvivere
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I nuovi confini coloniali dell’ultradestra israeliana
Di fronte a sé Netanyahu ha l’opportunità storica che, prima di lui, si presentò solo al “padre della patria” David Ben Gurion: ridisegnare le frontiere fisiche dello Stato di Israele; costringere il popolo palestinese a scegliere tra la diaspora o una vita da schiavi sulla propria terra
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Gaza. E’ in corso un genocidio, il momento di intervenire è adesso
«Il genocidio come distruzione coloniale» è il titolo del mio ultimo rapporto: ogni processo di colonialismo di insediamento porta con sé un intento genocidario, un seme distruttivo piantato in Palestina dai primi insediamenti israeliani attraverso massacri ed espulsioni, e attualmente in corso a Gaza
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Un rapporto di Amnesty denuncia il genocidio, per Israele sono tutte «fantasie»
Sale a 44.580 il bilancio totale dei morti, dati che non tengono conto dei dispersi, impossibili da contare. Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi almeno 48 palestinesi, 202 i feriti. E i corpi di 46 palestinesi uccisi nelle carceri israeliane non vengono restituiti alle famiglie
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L’occupazione di Gaza e la matrice coloniale dei genocidi
L’accusa di antisemitismo è divenuta una forma diffusa di violenza politica che censura il nostro linguaggio. Quando fu inventato come categoria linguistica e razziale europea, il termine semita indicava un’identità quasi intercambiabile tra ebreo e arabo
Read MoreAntisemitismo e genocidio: Gaza non è una trasferta di calcio
Antisemitismo: è un’accusa che è stata dolorosamente quanto vergognosamente utilizzata spesso per zittire ogni onesta e rigorosa denuncia della politica israeliana
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Deportati e zittiti: tre leggi del parlamento d’Israele per punire i palestinesi
La Knesset approva tre leggi: minori imputabili dai 12 anni, famiglie di condannati o indagati spedite a Gaza, insegnanti licenziati se parlano di Palestina. L’apartheid si allarga su tutto il territorio controllato da Tel Aviv
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Stato d’eccezione e doppio standard dell’Occidente
Stiamo assistendo a un genocidio, a un tentativo coordinato di pulizia etnica dei palestinesi. Siamo tutti coinvolti. Governi, partiti politici, mondo accademico e della ricerca
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L’occupazione israeliana rimossa e le motivazioni etiche dei nuovi storici
L’enorme rimosso della più lunga e feroce occupazione militare che la storia ricordi: quella israeliana dei territori che erano stati assegnati dall’Onu al futuro stato di Palestina
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Il «nuovo ordine» mediorientale e i pericolosi «liberatori»
Singolare che Netanyahu, il cui orizzonte ideologico è la guerra, prometta libertà agli iraniani mentre in patria tiene i palestinesi in un regime di apartheid e senza il diritto a uno Stato
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L’ignavia dell’Occidente tra colonialismo e barbarie
Il massacro in atto, la deliberata violazione del diritto internazionale sono sotto i nostri occhi. Mentre l’«autodifesa» israeliana si trasforma in pulizia etnica, noi continuiamo a favorire il genocidio
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L’impunità di Israele e l’Occidente: complici di uno Stato fuorilegge
Dietro l’escalation in Cisgiordania c’è assai di più della «lotta al terrorismo» palestinese o iraniano. C’è il progetto di arrivare all’annessione della West Bank e di tutte le terre bibliche di Giudea e Samaria
Read MoreLe radici storiche e le coordinate coloniali del genocidio palestinese
Un secolo fa Sykes-Picot e la Dichiarazione Balfour disegnavano il «Medio Oriente» europeo. Permane la negazione dei diritti indigeni: direttamente nel caso della Palestina, indirettamente con autocrati sostenuti da potenze esterne che premiano la «stabilità»
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B’Tselem: «Detenzioni di massa di palestinesi parte del regime di apartheid»
Intervista al portavoce dell’ong israeliana, dopo la pubblicazione del rapporto che denuncia l’esistenza di una rete carceraria di abusi per i prigionieri palestinesi
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Fermare l’occupazione israeliana e l’apartheid. Prima che sia troppo tardi
Un atto d’accusa durissimo quello della Corte, ma anche un grido d’allarme nell’intercalare il monito «il prima possibile», vale a dire «prima che sia troppo tardi»
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Corte internazionale: «Occupazione illegale e apartheid: Israele deve ritirarsi»
Storico parere della Corte internazionale: Tel Aviv ha di fatto annesso i Territori palestinesi. «Smantelli tutto e risarcisca». Netanyahu rivendica: è terra nostra. Il presidente palestinese Abu Mazen: «Vittoria della giustizia»
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Palestina. Senza liberazione lo Stato è una trappola
Senza l’avvio di un processo reale di decolonizzazione e se l’autodeterminazione non sarà piena, i palestinesi si ritroveranno con uno Stato sulla carta e un’apartheid paradossalmente legittimata dal resto del mondo
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Gaza. In corso un negoziato macabro e precario che non risolverà nulla
Come finirà? A Rafah si consuma, giorno dopo giorno, uno dei drammi più laceranti del mondo contemporaneo dopo mesi di massacri e di stragi. L’attuale blocco di Biden sulle consegne di bombe a Tel Aviv è un tentativo goffo di salvare la faccia
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Francesca Albanese: «Senza sanzioni internazionali, Israele non cambierà»
Intervista alla relatrice speciale dell’Onu per i Territori palestinesi occupati: «quando si poserà la polvere si vedrà quello che Israele ha fatto a Gaza e si vedrà che i 25 relatori speciali dell’Onu che da mesi denunciano il genocidio avevano ragione»
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