Una mattina mi son svegliato

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MILANO – La festa è finita. Peccato, non c’è stato nemmeno il tempo di raccontarsela. E’ stato un caos disorganizzato difficilmente ripetibile dove è successo di tutto. Bello anche stare male. Ci sono persone che ricorderanno con gioia persino un malore sotto il palco di piazza Duomo: arriva il coccolone e ci pensa direttamente Gino Strada a massaggiarti il cuore, non male come pronto soccorso improvvisato. E ci sono giornalisti che si dimenticano di mandare i pezzi perché si sono addormentati sul computer… E’ lo strano mondo di Pisapie… Le piccole cose che ci fanno sognare.

Silvio Berlusconi, per esempio, sta preparando le prime dimissioni della sua vita. Una cosa mai vista. Non sarà  più consigliere comunale, altrimenti, in qualità  di uomo più votato di Milano dopo il sindaco, dovrebbe presiedere la prima seduta di fronte a Giuliano Pisapia. Sarebbe troppo per lui. Bello anche il camion parcheggiato all’interno di Palazzo Marino per portare via Letizia Moratti, «una donna fuori dal Comune» scherzano i milanesi. Se ne va già  oggi, alle 16, quando Giuliano Pisapia riceverà  trionfalmente le chiavi della città : ha ricevuto 365.657 voti, 12.247 in più di quelli che sono serviti alla Moratti per vincere nel 2006.
I primi passi del nuovo sindaco fanno ben sperare. Sembra impazzito, eppure ieri è andato a visitare un comitato di quartiere in zona San Siro (glielo aveva promesso) e ha chiesto ai giornalisti di starsene alla larga: cortesemente, ma è un altro bel gesto che sa di nuovo inizio. Il pomeriggio lo ha poi trascorso a casa di una anziana signora, un’altra promessa mantenuta per un’altra visita privata: a casa di Onorina Brambilla, vedova dello storico comandante partigiano Giovanni Pesce, deportata e torturata dai nazifascisti per essere stata scoperta come staffetta gappista. Sono dettagli dopo la sbornia, a telecamere spente, ma qui a Milano, seppur città  medaglia d’oro della Resistenza, sono cose dell’altro mondo. Eravamo abituati a ben altro.
All’arroganza di un fascista come il vicesindaco De Corato, per esempio. L’uomo simbolo della cattiveria, che per dieci anni ha guastato l’aria di Milano, adesso non conta più niente. L’altra sera alcune persone gli hanno organizzato l’ultima festicciola piuttosto rumorosa sotto casa facendo innervosire Giuliano Pisapia: «Noi siamo portatori di una nuova politica, impediamo a chiunque di rovinarci la festa». In effetti De Corato ormai è disoccupato anche se dice che farà  un’opposizione «puntigliosa ma non urlata». Mentre piazza Duomo esplodeva di gioia e la sua abitazione veniva «assediata» da un paio di fumogeni, De Corato masticava stancamente una pizza da Rosi&Gabriele con lo sguardo perso nel vuoto, solo il ministro La Russa si sforzava di tenere alto il morale della truppa canticchiando hare krishna, hare krishna per provocare la clientela vestita di arancione (pochi tavoli più in là , Nichi Vendola banchettava con i suoi amici). Uno spettacolino, quello del potere qualunque sia, che da queste parti provoca un certo imbarazzo.
Il leader di Sel è solo uno dei leader nazionali che in questi giorni sono sbarcati a Milano per capitalizzare la vittoria che potrebbe segnare l’inizio della fine di Berlusconi. Giuliano Pisapia in queste ore va in giro dicendo che lui manterrà  gli impegni presi in campagna elettorale, e l’impegno numero uno, quello che più rimanda a un nuovo modo di far politica, riguarda il criterio con cui saranno scelti gli assessori della nuova giunta comunale più in vista d’Italia: dovrebbero contare i meriti delle persone e non i «suggerimenti» delle segreterie. Tutti sono in attesa dei nomi. Si sa che sono in corso trattative delicate, che la squadra sarà  composta per la metà  da donne e che il vicesindaco potrebbe essere Marilena Adamo, senatrice già  capogruppo del Pd nella giunta Albertini. Il Pd, forte del buon risultato ottenuto, è il partito che avrà  più consiglieri (20) e sta facendo pressioni a livello nazionale per sfruttare la situazione, nonostante Pisapia non sia un suo candidato. Ma i «problemi» per Giuliano adesso sono altri. Lui è il sindaco. Lo deve dimostrare. La macchina comunale: come farla ripartire con equilibrio e facce nuove? Le biciclette, lo smog, il traffico: che facciamo? Tram gratis per gli anziani: quando? Scuole aperte fino a sera: già  da settembre? Non lasciare soli i giovani: ma come? Buona fortuna.


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