DROGHE: UNA QUESTIONE DI DIRITTI UMANI. SABATO 25 GIUGNO A MILANO

DROGHE: UNA QUESTIONE DI DIRITTI UMANI. SABATO 25 GIUGNO A MILANO

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DROGHE E DIRITTI UMANI

Le politiche e le violazioni impunite

Presentazione del secondo Quaderno dei Diritti Globali

a cura di Associazione Società INformazione Onlus

(Milieu edizioni)

Milano, sabato 25 giugno 2022, ore 18

Circolo Famigliare di Unità Proletaria, viale Monza 140 (Metrò Gorla)

Intervengono:

Jacopo Fo (scrittore e attore)

Giada Girelli (Harm Reduction International, membro dello Advocacy Coordination Working Group of the World Coalition against the Death Penalty)

Susanna Ronconi (Presidente Comitato Scientifico di Forum Droghe)

Sergio Segio (direttore Associazione Società INformazione, curatore del Rapporto sui diritti globali)

QUARDA QUI LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELL’EVENTO REALIZZATA DA RADIO RADICALE

 


I Quaderni dei Diritti Globali sono la nuova iniziativa con la quale l’Associazione Società INformazione Onlus ha aperto il 2022, ventesimo anno di pubblicazioni del Rapporto sui diritti globali. Si tratta di una collana di libri agili e monotematici, pubblicata da Milieu edizioni, sui grandi e intrecciati temi che risultano di attualità e rilevanza a livello mondiale e che anticipano i contenuti del Rapporto di fine anno.

Il secondo Quaderno è rivolto alla questione delle droghe e verrà presentato a Milano il 25 giugno, alla vigilia della Giornale mondiale sulle droghe indetta dalle Nazioni Unite.

Oltre 270 milioni di persone nel mondo fanno uso di sostanze illegali, secondo le Nazioni Unite. In Europa, 83 milioni di adulti, vale a dire il 28,9% di tutti gli europei, ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita. Le previsioni parlano di trend in crescita: c’è stato un aumento del 30% nell’ultimo decennio e le proiezioni indicano un ulteriore +40% nel 2030.

Non si può dunque dire che si tratti di un fenomeno di nicchia, se le droghe sono un’abitudine seguita dal 5% della popolazione globale e se, per l’87% dei casi, si tratta di consumi che non hanno conseguenze negative sul piano sociale e della salute.

Eppure, dal 1961, le politiche globali sulle droghe continuano a trattarlo come un fenomeno criminale, continuando a illudersi di cancellarlo a colpi di repressione, nonostante l’evidenza del completo fallimento dell’approccio di “guerra alla droga” (war on drugs) e degli immensi danni umani e sociali da questo prodotti a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.

Dei 12 milioni di persone che ogni giorno nel mondo sono in prigione, 2 milioni e mezzo, il 22%, sono detenute per reati di droga; la maggioranza lo sono per reati minori, tra cui circa 500.000 per solo uso personale. Senza contare coloro che sono internati contro la loro volontà nei centri di trattamento obbligatorio. Nel 2021 in 35 paesi risultava in vigore la pena di morte per reati connessi alle droghe, compreso per il possesso di quantità minime di stupefacenti a uso personale. Nel corso di quell’anno, sono state eseguite almeno 131 condanne a morte per reati connessi alla droga, con un aumento del 336% rispetto al 2020. Si stima – ma è numero per difetto, così come quello delle esecuzioni –che lo scorso anno almeno 3.000 persone si trovassero nel “braccio della morte” in carceri disseminate per il mondo per reati connessi alla droga. Alla pena di morte ufficiale si aggiungono le esecuzioni extragiudiziali di migliaia di persone accusate e sospettate di uso o vendita di droghe. Emblematico il caso delle Filippine, con migliaia di esecuzioni extragiudiziali commesse dalle forze di polizia e da vigilantes nel corso di “operazioni antidroga” tra il 2016 e il 2021 (le stime arrivano a 27.000 vittime), incitate e incoraggiate da funzionari di alto livello, compreso l’ex presidente Rodrigo Duterte. Diversi paesi asiatici, tra cui Brunei, Malesia e Singapore, comminano ancora fustigazioni o frustate alle persone accusate di consumo di droga, compresi i bambini.

Le politiche globali sulle droghe si rivelano così un potente dispositivo di produzione continua di violazione dei diritti umani in tutto il mondo: di una buona parte delle condanne a morte e delle esecuzioni extragiudiziali, dell’incarcerazione di massa, della negazione al diritto alla salute e al welfare, della discriminazione di genere, dei diritti dei popoli produttori a tradizionali coltivazioni che solo la raffinazione trasforma poi in droghe pericolose. Come ha ben chiarito Evo Morales, che prima di essere presidente della Bolivia, dal 2006 al 2019, era stato uno di loro e leader del sindacato dei cocaleros: «Il coltivatore di coca non è un trafficante di droga, così come il consumatore della foglia di coca non è un tossicodipendente». Anche perché la foglia di coca, che fa parte delle tradizioni andine, non è la cocaina che risulta dalla sua raffinazione, così come così come «il grano non è birra e l’uva non è vino»

Soprattutto nell’ultimo decennio c’è stata una forte crescita della lotta e del contrasto a queste violazioni, che, partita dalla società civile, dalle reti associative e dalle stesse persone che usano droghe, è stata via via adottata anche da alcune tra le maggiori agenzie internazionali e da alcuni Stati: si tratta di una lotta che si pone sulla frontiera tra rivendicazione e tutela dei diritti e fine dell’impunità, e inevitabile necessità di modificare le fonti stesse che queste violazioni producono e incentivano, le attuali politiche di criminalizzazione del fenomeno.

Questo Rapporto, realizzato dalla Associazione non profit Società INformazione, svela e documenta l’impressionante mappa delle violazioni dei diritti nel campo delle droghe, in primo piano quelli alla vita, alla giustizia e alla salute, individua battaglie e progressi, dà voce ai protagonisti di una lotta che ci riguarda tutti, in ogni angolo del mondo.

Il libro è curato da Susanna Ronconi (presidente Comitato Scientifico di Forum Droghe) e da Sergio Segio (direttore dell’Associazione Società INformazione e curatore del Rapporto sui diritti globali), con contributi di Julie Hannah e Damon Barrett (International Centre on Human Rights and Drug Policy), Peter Sarosi (Rights Reporter Foundation), Mat Southwel a Daphne Chronopoulou (European Network of People who Use Drugs), Alessandro De Pascale (Forum Droghe), José Miguel Arrugaeta e Orsola Casagrande (giornalisti).

I QUADERNI DEI DIRITTI GLOBALI SONO ORDINABILI O ACQUISTABILI ONLINE QUI. A BREVE ANCHE IN FORMATO EBOOK

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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