La manovra diventa legge dall’Imu alle addizionali tasse il 90% delle misure
La manovra è legge dello Stato, con una correzione da 20 miliardi sulla quale le tasse pesano per circa il 90%. Il presidente della Repubblica, Napolitano, ha firmato in serata il decreto licenziato nel pomeriggio dal Senato e votato da una maggioranza schiacciante: 257 sì e 41 no. La pressione fiscale salirà , secondo il governatore della Banca d’Italia Visco, verso il 45%. Piatto forte, sia per l’impatto popolare che per il gettito, è l’arrivo della Super Imu, costituita dal ritorno dell’Ici sulla prima casa e dall’aumento delle basi imponibili (10 miliardi). Circa 5 miliardi vengono dall’aumento della benzina, mentre 2 arriveranno dall’addizionale Irpef regionale e 3 (se non si taglieranno le agevolazioni, ma anche in questo caso si tratterebbe di un aumento della pressione fiscale) dall’incremento dell’Iva.
L’altro pilastro è la riforma delle pensioni con l’abolizione di fatto dell’anzianità e la soglia fissa di 41-42 anni al di sotto della quale non si potrà più uscire. Peserà il blocco delle indicizzazioni: il prossimo anno dalle pensioni che stanno sopra i 1.400 euro si spremeranno circa 2 miliardi. Intorno al tema delle tasse gira anche la lotta all’evasione e la mini-patrimoniale (0,1 per 1000 nel 2012). Per la lotta all’evasione oltre alla misura che impedisce l’uso del contante sopra i mille euro, c’è la novità della costituzione della grande banca dati del Fisco alla quale, con le nuove norme, gli istituti di credito dovranno riversare i movimenti quotidiani di tutti i correntisti. Restano al palo le liberalizzazioni (taxi, farmacie e servizi pubblici locali) che saranno recuperate nella cosiddetta «fase due», ma anche l’avvio della spending review della spesa pubblica e un po’ di ossigeno a famiglie e disoccupati.
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