Adesso può farcela il verde Pekka Haavisto

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Il Centrodestra di Sauli Ninisto vince il primo turno, ma il distacco non è più incolmabile se le sinistre scelgono compatte l’Ambientalista Haavisto il 5 febbraio. L’ultima parola sarà  rimandata al secondo turno e non ci sarà  spazio né per gli euroscettici populisti di Timo Soini, né per Paavo Và¤yrynen (Centro) anche lui abbastanza euroscettico: è stato chiaro al termine delle elezioni di domenica 22 gennaio, con le quali i finlandesi sono stati chiamati a scegliere il Tasavallan Presidentti (Presidente della Repubblica) dopo i due mandati della socialdemocratica Tarja Halonen, tanto chiaro che i giornali estoni, norvegesi, inglesi, parlano di un referendum a favore dell’Unione Europea, scrivendo che la crisi economica e la tradizione di solidarietà  e pragmatismo dei paesi nordici stanno già  archiviando le tentazioni euroscettiche e xenofobe di partiti che comunque non sono stati mai ammessi al governo. 
Il Centrodestra di Sauli Ninistච(Partito della Coalizione Nazionale) ha vinto ma con il 37%, ben al di sotto delle rilevazioni che tre mesi fa lo volevano presidente al primo turno e al di sotto anche di quelle che solo pochi giorni fa gli assegnavano più del 40% al primo turno. Sauli Ninistචe Pekka Haavisto, Centrodestra e Verdi, vanno al secondo turno il 5 febbraio. Ninisto rappresenta il Centrodestra moderato e liberale ed Haavisto è molto conosciuto in Europa per le sue iniziative a favore dei diritti umani a livello internazionale. Haavisto infatti ha portato avanti per la Ue i colloqui di pace in Sudan e diversi programmi ambientali dell’Onu in Iraq, Afghanistan, Kosovo, Romania, Liberia. A questo punto se Sauli Ninistචha perso terreno in maniera speculare alla crescita degli ambientalisti di Pekka Haavisto, (arrivati al 19%, afferrando sette punti percentuali in pochi giorni) invece il 72% di affluenza lascia alla sua destra elettori che si erano disaffezionati ad una proposta identificata con il Governo in carica (guidato dal partito di Sauli Ninisto, che esprime il Primo Ministro, Jyrki Katainen) mentre mantiene alla sua sinistra elettori che ora possono vedere che i giochi non sono chiusi e che Haavisto, ambientalista di governo (il suo partito fa parte della grande coalizione a escludere gli euroscettici e i populisti di destra) e personaggio nuovo nella politica finlandese può farcela se i cittadini orientati verso i socialdemocratici, la sinistra e i liberali al primo turno lo sceglieranno nel secondo, il 5 febbraio.
È arrivato inaspettatamente al 17,5% Paavo Và¤yrynen, centrista leggermente euroscettico che ha puntato sulla tradizione contraria all’ingresso nella Nato (posizione condivisa dalla maggior parte delle forze politiche e verso cui Sauli Ninistචè più possibilista). A negare a Vayrynen il ruolo di sfidante al secondo turno è stata solo la crescita dei Verdi. Timo Soini ha riguadagnato una manciata di consensi dagli indecisi ma è rimasto inchiodato al 9,5%. Gli altri candidati hanno fotografato nel voto le previsioni dei sondaggi. Conferma la crisi dei Socialdemocratici il tonfo al 6,7% di Paavo Lipponen, ex premier. Va bene tra i giovani Paavo Arhimà¤ki (Alleanza di Sinistra) al 5,5%.


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