I conti in rosso dei medici «Un buco da 500 milioni»

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ROMA — Più di 400, forse 500 milioni, inghiottiti dalle speculazioni in derivati; altre decine di milioni sperperate in acquisti di immobili a valori superiori a quelli di mercato. Trema l’Enpam, suo malgrado al centro di un’inchiesta per truffa aggravata. Anche perché tra i 4 indagati (solo per i titoli tossici, nell’altro filone non ci sono iscrizioni) compare il presidente Eolo Parodi, da 20 anni al vertice della cassa di previdenza dei medici, ex europarlamentare ed ex deputato di FI. Sotto accusa anche Maurizio Dallocchio, docente di Economia aziendale alla Bocconi, consigliere dell’ente per più di tre lustri; Leonardo Zongoli, ex direttore generale; Roberto Roseti, già  responsabile della gestione degli investimenti finanziari.
Muniti di 47 ordini di perquisizione firmati dall’aggiunto Nello Rossi e dal pm Corrado Fasanelli, ieri 150 finanzieri del Nucleo valutario hanno sequestrato documenti e computer a Roma, Milano, Genova, Firenze, Ferrara e Frosinone. Tra i destinatari dei provvedimenti, oltre agli indagati e all’Enpam, il costruttore romano Antonio Pulcini; l’ad di First Atlantic Real Estate Daniel Buaron; Prelios sgr (tra gli altri con più del 2 per cento, Marco Tronchetti Provera, Generali e Mediobanca); Idea Fimit, il cui ex consigliere delegato Massimo Caputi è coinvolto in un’indagine analoga sulla vendita all’ente degli psicologi dell’immobile di via della Stamperia, a Roma.
In questa inchiesta sono tre gli acquisti considerati «anomali e sospetti» dalla Procura «stante la realizzazione, in capo ai venditori, di ingenti plusvalenze apparentemente ingiustificate»: il palazzo della Rinascente in piazza Duomo, a Milano, e due edifici in via del Serafico, a Roma. Compravendite concluse dall’Enpam attraverso il fondo Ippocrate gestito da First Atlantic Real Estate, società  incorporata a fine 2011 in Idea Fimit. L’immobile all’ombra della Madonnina è costato all’ente, il 24 marzo dell’anno scorso, 472 milioni: Prelios sgr, che il 28 giugno 2007 lo aveva pagato 108,5 milioni in meno, ci ha guadagnato il 29,85%. 
Gli affari migliori però i venditori li hanno conclusi nella Capitale. Con via del Serafico 107 Belgravia Invest ha realizzato una plusvalenza del 100%: ha comprato a 29 milioni il 30 dicembre 2008 e ha venduto a 58 milioni tre mesi dopo, il 31 marzo 2009. Co.Edi.Mo. ha incassato il 62,61% in più in neanche due mesi: l’edificio di via del Serafico 121, acquistato a 36,7 milioni il 15 dicembre 2009, è stato ceduto a 59,7 milioni il 4 febbraio 2010. Le due società , poste in liquidazione subito dopo le dismissioni, secondo gli investigatori erano legate a Pulcini. 
Nella tranche sui derivati, avviato con la denuncia del 18 maggio 2011 degli Ordini di Bologna, Ferrara, Catania, Potenza e Latina, gli indagati avrebbero «omesso di segnalare ai componenti del cda le caratteristiche delle note strutturate acquistate, anzi assicurando loro il rispetto dei criteri stabiliti» dall’Enpam. Il risultato è che oggi, su un patrimonio di 11,12 miliardi, il 26,44% è composto da titoli ad alto rischio. Broker e advisor avrebbero ricevuto «remunerazioni al di fuori dei valori di mercato»: fino al 7%, contro una consuetudine del 3%. 
Mentre Idea Fimit sostiene che «le transazioni immobiliari sono state effettuate nel più rigoroso rispetto di termini e procedure», Parodi sottolinea: «Non ho nulla da nascondere, nulla di cui vergognarmi: i medici italiani si tranquillizzino». Ma il vicepresidente vicario Alberto Oliveti, accreditato come successore di Parodi, annuncia battaglia: «In questo procedimento l’Enpam è parte lesa. Se la magistratura accerterà  che qualcuno ha indebitamente lucrato sui fondi dei medici, il cda si costituirà  parte civile».


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