Veleni e tensioni dentro il governo Un dossier con foto contro Delrio

Veleni e tensioni dentro il governo Un dossier con foto contro Delrio

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ROMA Veleni e ricatti all’interno del governo. Fino alla creazione di un dossier contro il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Gli atti dell’inchiesta della procura di Potenza rivelano le guerre interne all’esecutivo per la gestione degli affari. E delineano il ruolo del ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi che si muove per agevolare le aziende del compagno Gianluca Gemelli, ma si lamenta anche delle «pressioni» che deve subire dai colleghi. E in alcune sfuriate si scaglia contro il suo ex vice Claudio De Vincenti, contro il sottosegretario alla presidenza Luca Lotti, dà giudizi poco lusinghieri anche su come è stato scelto il titolare dell’Economia Piercarlo Padoan. Attacca quei componenti del comitato d’affari che definisce il «quartierino».

Il «regalo» dei carabinieri

È il 29 gennaio 2015. Gemelli parla con Walter Pastena, prima funzionario della Ragioneria e poi consulente allo Sviluppo Economico, collaboratore di Guidi, dell’imminente nomina del capo dello Stato e di un possibile rimpasto di governo. Annotano gli investigatori della squadra mobile: «Gemelli e Pastena commentano inizialmente la possibile nomina a Presidente della Repubblica di Mattarella. Gemelli domanda se all’esito di tutto ci sarà un rimpasto pesante e se si faccia già il nome di Federica (Guidi). Pastena dice che l’intenzione è quella di fare un’unica infornata delle persone che non sono sottomesse a Renzi».

La conversazione continua su interessi personali. Fino a svelare l’esistenza di un dossier con foto contro Delrio.

Gemelli : Io vengo mercoledì e sto fino a venerdì, giovedì, venerdì, quindi problemi non ce n’è però dobbiamo organizzare in fretta quella cosa!

Pastena : allora ci organizziamo…intanto la andiamo a trovare… io ti devo parlare da vicino, molto da vicino… addirittura ti puoi togliere pure qualche sfizio… ma serio ti puoi togliere qualche sfizio..eh? tieni conto che i Carabinieri prima che tu venissi là, sono venuti a portarmi il regalo in ufficio, perché tu non stai attento. Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito sto casino usciranno le foto di Delrio Cutro con i mafiosi… Tu non ti ricordi quello che io ti dissi, che c’era un’indagine, quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della ‘ndrangheta no, te l’ho detto, perché chi ha fatto le indagine è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi.

«Lotti mi sta massacrando»Pochi giorni prima, il 14 gennaio 2015, parlando con Franco Broggi, capo ufficio appalti della Tecnimont, Gemelli parla dei contrasti interni al governo. Scrivono i poliziotti: «Gemelli continuava a spiegare di aver messo “in croce” Federica (Guidi), dicendole di fregarsene di tutti (e vedremo come con “tutti” Gemelli intendeva riferirsi ai vari Andrea Guerra, Luca Lotti, ecc.) e di pensare solo ad una persona (riferendosi ovviamente allo stesso Broggi); ed un riferimento lo faceva pure ai vari Montante (Montante Antonello, Presidente Confindustria Sicilia) e Quinto Paolo (capo segretaria della senatrice Anna Finocchiaro)».

Dice Gemelli: «Ti volevo solo dire quello che sto facendo… Allora, Federica l’ho messa in croce, gli ho detto “senti, figlia mia”, ma io non perché anche l’hanno fatta incazzare Renzi, poi c’è ‘sto testa di c… di questo qua di Luxottica, come si chiama, Andrea Guerra che glielo hanno messo a controllare la cosa dell’acciaieria e l’Ilva! E le stanno rompendo…ho detto “senti tu mollali”, ora c’è Montezemolo che vuole prendersi l’Ice però sotto la Presidenza del Consiglio, no sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, voleva fare la guerra di crociate, gli ho detto “senti fammi ‘na cortesia , stà cosa, guarda, se tu metti una combinazione, Renzi – Montezemolo, due che mezzora di lavoro nella loro vita non l’hanno mai fatta e che devono… Non solo questo, però m’ha detto: “Gianlu io c’ho Luca Lotti che mi sta massacrando su ogni cosa di queste ci mette il becco”. Dico, “tu non ti preoccupare».

«Mettiamo quella roba lì»

Il sedici giugno 2015 Guidi cerca di rassicurare il compagno su altri affari che potrebbe sloccare. E lo informa: «Tu pensi sempre che qui le cose si facciano perché c’è…Allora, io se riesco a mantenerlo, perché domani Renzi ha convocato una riunione alle otto a Palazzo Chigi, quella con Lotti di domani la devo riprogrammare, sperando di riuscire a metterla fra domani e giovedì, prima di andare via… quella roba lì, di cui abbiamo parlato, passa attraverso un’impostazione che finché non riesco a parlare con loro, con lui e con Claudio, non so che piega prenderà, di tutto il mondo che ruota attorno alle società Gse».

Padoan e De Vincenti

L’indagine «ha accertato che Gemelli nel gestire (in maniera più o meno lecita) i propri affari, curava gli interessi di un intero, determinato “gruppo” di soggetti stabilmente dediti e decisi a “manovrare” decisioni e procedure che Guidi definisce “combriccola”, “clan” ,”quartierino”. Scrivono i poliziotti: «Guidi ribadiva che De Vincenti era la sua rovina, che doveva stare molto attenta a lui, perché sapeva tutto, ed aggiungeva “però siccome è diciamo amico di quel tuo clan lì,… prova a prenderci le misure anche tu Gianluca. Gemelli affermava che il soggetto non aveva niente a che dividere con lui. Guidi gli rispondeva “… no, non ha niente a che dividere, ma te e la fida amica Finocchiaro». E ancora: «Sai chi lo ha messo lì Padoan; Innocenti, l’hai capito chi glielo ha messo Padoan? Sempre quel quartierino lì. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent’anni, lui De Vincenti e Padoan… ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì… Quelle pedine, cioè De Vincenti da me, non è un caso, non è per farmi un favore, perché De Vincenti è bravo, capito? Come non hanno messo lì Piercarlo per fare un favore a Matteo, perché Piercarlo è bravo”».



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