Pizzarotti, il sindaco da 6 mila euro

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PARMA — «Basta Federico, non parlare più con La7», sommersa dal servizio d’ordine improvvisato una vocina emerge nella calca dei portici del grano. «Lasciali perdere questi, Alemanno chi è? Loro sono il vecchio…», dice lamentando la presenza in studio del sindaco di Roma. A parlare nella piazza davanti al Municipio, dopo aver smaltito la prima emozione, è la «first lady» di Parma, la signora Cinzia, esperta in bilanci di società . «Siamo veramente felici, ma vogliamo mantenere un profilo basso anche nei festeggiamenti». A poche centinaia di chilometri ci sono 4 mila sfollati. Non si va oltre gli applausi.
Il marito è diventato sindaco da 5 minuti e ha appena cominciato il giro delle sette chiese. Altro che diktat di Beppe Grillo. Non si può non raccontare in tv l’impresa epocale. Federico Pizzarotti, project manager informatico in una banca, 39 anni, sarà  il sindaco più giovane della storia della città , primo cittadino grillino, anzi del Movimento 5 stelle, di un capoluogo di provincia, passato dal 19,5% di voti del primo turno al 60,2% di ieri. Un vero e proprio «miracolo»: 51.235 parmensi hanno votato per lui, erano appena 17.103 due settimane fa. Il suo avversario, l’esponente del Pd, Vincenzo Bernazzoli, il pedagogo di 57 anni, il presidente della provincia di Parma è stato surclassato, rispetto al primo turno ha persino perso qualcosa, circa 600 voti: aveva infatti incassato 34.433 voti quindici giorni fa, ora si deve accontentare di 33.837 consensi, pari al 39,7%. Cosa è accaduto? Il centrodestra ha votato «massicciamente» per Pizzarotti. Una sberla per il Pd. «E poi Grillo fa più ridere di Gene Gnocchi», spiega una signora in bici ricordando chi ha appoggiato la campagna dei due sfidanti. «Grillo venerdì scorso ha portato in piazza 8 mila parmigiani, Gene Gnocchi solo 2 mila», e ride. Intanto Grillo appare su Twitter: «Con una campagna elettorale di 6 mila euro Federico Pizzarotti è il nuovo sindaco di Parma». 
Poi il sindaco riparte in mezzo al codazzo: «Grazie a mia moglie, ai cittadini e al gruppo che ha lavorato da un anno. Agirò con la massima trasparenza, nelle decisioni più popolari e in quelle meno popolari. Quello che spero è che la partecipazione rimanga alta, questa è la garanzia più importante». Intorno a lui le bandiere che dicono «no» all’inceneritore di Parma, il punto decisivo del programma: «Più che far vincere noi, l’inceneritore ha fatto perdere gli altri. Quando i cittadini chiedono una cosa bisogna ascoltarli». L’affluenza al voto (61,18%) è calata come di consueto nei ballottaggi, rispetto al primo turno, ma meno che altrove e questo secondo alcuni ha premiato i grillini. «A Parma — ricorda Pizzarotti — c’è meno astensionismo che in altre città . Le persone sono andate a votare perché ci credevano e chi non aveva il proprio candidato al ballottaggio non ci è andato».
E ora quali sono le prime mosse del neosindaco? «Bloccare l’inceneritore e redigere il bilancio consolidato del Comune e delle società  partecipate per comprendere l’effettivo disavanzo. Siamo pronti a governare la città . La prima cosa che faremo sarà  verificare cosa è stato fatto dal commissario Mario Ciclosi per mettere in sicurezza i conti e redigere un bilancio consolidato», dice Pizzarotti. Nonostante incombano delle salate penali promette: «Cercheremo di bloccare il cantiere dell’inceneritore Iren di Uguzzolo e di trovare una soluzione alternativa».
Pizzarotti per prima cosa domani mattina lascerà  il lavoro. «Licenziarmi? No, mi metto in aspettativa. Poi varcherò la soglia del Comune e mi presenterò al commissario». Tutti a stringergli le mani, tutti a chiedergli notizie di Beppe Grillo: «Mi ha mandato un sms. Ma non penso che con Grillo ci sentiremo spesso nei prossimi anni, è stato lui il primo a dire che dobbiamo camminare con le nostre gambe. Il suo ruolo sarà  quello, determinante, della campagna elettorale», ammette senza tentennamenti: «Senza Beppe non saremmo qui». E lo ripete davanti a tutti i microfoni come un ritornello, a scanso di equivoci. Però gli sfugge: «I cittadini di Parma hanno eletto me, non Grillo». Poco dopo a Grillo, su YouTube, sfugge una replica: «A Parma hanno vinto i cittadini, e non Pizzarotti». Grillo e Pizzarotti d’accordo. Sui cittadini.


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